Il Broletto blocca i lavori alla moschea

«Lavori non autorizzati al centro islamico». Il comune di Lodi blocca il cantiere per l’allargamento della moschea delle Fanfani. Dopo un sopralluogo avvenuto ieri, il Broletto ha chiesto l’immediata sospensione dell’intervento in via Lodivecchio. Una brutta tegola per la comunità musulmana del capoluogo, che si stava già preparando per le cerimonie del Ramadan, il mese sacro per i fedeli di Allah che comincerà lunedì.

I tecnici del municipio hanno verificato la presenza di «lavori eseguiti recentemente, relativi alla demolizione di un muro, che in precedenza separava i locali attualmente adibiti a centro di preghiera da uno spazio coperto confinante, con destinazione d’uso allo stato non compatibile con l’attività di culto». Già nei giorni scorsi, in zona si notavano alcuni operai impegnati nelle attività di sistemazione, mentre fuori dall’edificio era spuntata una montagna di calcinacci. La struttura si trova in via Lodivecchio, all’interno del complesso della Camolina. Un fabbricato attiguo all’attuale luogo di preghiera, che ogni giorno è frequentato da fedeli. Il proposito del centro «Al Fath» era quello di allargare gli spazi a disposizione, con un nuovo ampio salone da mettere a disposizione per riunioni e assemblee. Per questo, nell’ottobre del 2010, è stata presentata una richiesta di permesso a costruire per quei locali, che non avevano una destinazione d’uso urbanistico conforme all’utilizzo per attività di culto. La richiesta è stata quindi respinta dal Broletto. Fino a che non è stata avanzata un’osservazione al Piano di governo del territorio del comune, modifica che è stata recepita nel documento urbanistico approvato in via definitiva dal consiglio comunale. Un testo che però non è ancora in vigore, perché in attesa della pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Lombardia. Solo una volta che quel passaggio sarà reso definitivo, si ritiene che gli islamici possano presentare un progetto di ristrutturazione degli spazi, ai fini del rilascio del permesso di costruzione, e quindi partire con i lavori.

Intanto ieri hanno ricevuto la visita degli esperti del comune, che hanno contestato ai titolari dell’associazione che gestisce il centro islamico i lavori di ristrutturazione. È stato scoperto che avevano già abbattuto un muro, per collegare le ampie superfici della moschea. Da una parte è stato infatti allestito un enorme salone con la moquette, dove già in passato si svolgevano le assemblee. Poi a fianco c’è un locale di piccole dimensioni, che fino all’anno scorso era riservato alle donne. E da poco si è aggiunta un’altra superficie, che permetterà di assorbire il grande afflusso di seguaci del profeta Maometto. Per fermare i lavori, giudicati irregolari, verrà emessa a breve un’apposita ordinanza da parte del comune. Infine i proprietari avranno l’obbligo di ricostruire il muro, che, secondo l’ente locale, hanno abbattuto senza avere i necessari permessi. Un stop che rischia di creare non pochi disagi, in vista dell’imminente avvio del mese sacro per i musulmani.

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