Allarme smog, 40 giorni “fuori legge”

A preoccupare in questi giorni d’estate sono, invece,

i valori dell’ozono schizzati verso l’alto. Una ricerca conferma: l’inquinamento causa i tumori ai polmoni

Lo smog rimane alle stelle. Se l’inverno, infatti, ci ha liberati dall’incubo delle polveri sottili, l’estate ci porta in “dono” i valori super dell’ozono. Un dato questo che non fa sorridere. Una ricerca europea, pubblicata, infatti, in questi giorni sulla rivista «Lancet oncology», alla quale partecipa anche l’Italia con un gruppo dell’istituto nazionale dei tumori di Milano e il professor Vittorio Krogh, ha confermato: la presenza delle polveri sottili tossiche nell’aria fa aumentare drammaticamente il rischio di cancro polmonare. A Lodi, nel 2013, tra gennaio ed aprile, si sono registrati 41 giorni di superamento del valore limite di 50 microgrammi di metri cubi di polveri sottili, con punte di 128 e 132 tra gennaio e febbraio.

Per quanto riguarda l’ozono, invece, a luglio, ci sono stati giorni in cui questo è salito addirittura a 190, mentre la cosiddetta soglia di informazione, quella oltre la quale esiste un rischio per la salute umana. è stabilita in 180 microgrammi.

Nel Lodigiano, nel 2010, secondo i dati del registro tumori, si sono contati 150 casi di tumori ai polmoni. Più alta è la concentrazione di inquinanti nell’aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone, spiegano gli studiosi su «Lancet». Per ogni incremento di 10 microgrammi di Pm 10 per metro cubo il rischio di tumore al polmone aumenta di circa il 22 per cento. Tale percentuale sale al 51 per cento per una particolare tipologia di tumore che è l’adenocarcinoma, l’unico tumore che si sviluppa in un significativo numero di non fumatori. Lo studio, come evidenziato dall’Istituto nazionale dei tumori, dimostra che anche rimanendo al di sotto dei valori limite fissati dalla legge, non si esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l’effetto presente anche al di sotto dei limiti. Lo studio in questione è il primo sulla relazione tra inquinamento e tumori al polmone che interessa un numero così elevato di persone.

Da aprile, spente le caldaie, nel Lodigiano, allo smog da Pm 10 si è sostituito quello da ozono. Il 9 luglio, nella centralina di Abbadia Cerreto, il valore superava la soglia di 180, schizzando a 183, nella centralina di Sant’Alberto, a Lodi, era di 164, di 162 a Montanaso, Il giorno prima, il valore più alto era sempre quello di Abbadia con 170, seguito da Montanaso (160) e Sant’Alberto (158). Il giorno peggiore di questo inizio mese è stato il 4. A Lodi e Montanaso, il valore è salito a 180, mentre ad Abbadia è stato registrato addirittura in 190 microgrammi. «Nella parte più bassa dell’atmosfera - spiega l’Arpa in una nota -, l’ozono è dannoso per la salute umana e per la vegetazione. Essendo un forte ossidante, è in grado di attaccare l'apparato respiratorio anche a basse concentrazioni, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare», a partire dai bambini.

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