A Lodi cresce la febbre per la Mille Miglia

Enzo Ferrari la definì un «museo viaggiante unico al mondo». La Mille Miglia, la storica corsa di regolarità che domenica 22 attraverserà anche il centro storico di Lodi, continua a esercitare un fascino irresistibile, come dimostra la spasmodica attesa per il passaggio dei bolidi d’epoca in città. Martedì sera il teatro dell’oratorio di San Bernardo ha ospitato l’incontro intitolato “Lodi incontra la Mille Miglia a sessant’anni dalla vittoria di Eugenio Castellotti”, organizzato dal Club auto moto storiche che porta il nome del grande pilota lodigiano in collaborazione con il Comune. Tanti gli appassionati che hanno partecipato alla serata, in cui si sono alternate le parole degli organizzatori a filmati sulla Mille Miglia d’antan, con particolare riguardo all’epica vittoria di Castellotti nel 1956 in un clima da tregenda. «Grazie agli sforzi del club e al cuore di Lodi siamo riusciti a riportare la Mille Miglia in città», ha esordito Alvaro Corrù, presidente del “Castellotti”. Le auto raggiungeranno il capoluogo a partire dalle ore 9 di domenica 22: il percorso prevede il passaggio da corso Vittorio Emanuele, piazza della Vittoria (dove le vetture saranno sottoposte al tradizionale controllo di tappa), corso Umberto, corso Adda, via Defendente e viale Milano per poi rendere un simbolico omaggio a Castellotti transitando di fronte al Cimitero Maggiore dove il pilota è sepolto. «La città è in attesa di un evento straordinario che coniuga tradizione, passione e storia – ha commentato Andrea Ferrari, assessore comunale al turismo -. Ringrazio i tantissimi volontari che hanno permesso l’organizzazione di questa iniziativa. Stiamo studiano misure ad hoc per il turismo: abbiamo contattato ristoranti, bar e gelaterie in modo che vengano proposti menù o prodotti dedicati alla Mille Miglia. Inoltre, omaggeremo tutti i concorrenti della corsa con materiale turistico sulla città». Piero Ventura, giornalista specializzato in materia, ha invece voluto elogiare la figura di Eugenio Castellotti a 60 anni dall’eroica impresa nella Mille Miglia. «La sua carriera è durata soltanto sei anni, ma fu un asso del volante. Purtroppo spesso viene ricordato più per fatti di cronaca rosa che per il suo valore sportivo. La Mille Miglia è una corsa che il mondo ci ha invidiato e che ancora ci invidia: non è facile trovare comuni che capiscono l’importanza di questa manifestazione anche sotto il profilo dell’indotto». Ferruccio Pallavera, direttore del “Cittadino”, ha quindi auspicato una partecipazione di massa per la passerella lodigiana. «Già lo scorso anno abbiamo avuto la fortuna di vedere la Mille Miglia passare per la periferia della città. Domenica 22 si annuncia un evento straordinario. Portare la corsa a Lodi significa ricordare uno dei figli più illustri della città, Castellotti: simili personaggi devono renderci fieri». A Maurizio Amadio spetterà il compito di annunciare l’arrivo delle oltre 400 vetture in piazza della Vittoria: «La Mille Miglia è un simbolo dell’eccellenza italiana, rappresenta la parte più bella del nostro Paese». Tra i concorrenti ci sarà ancora il santangiolino Maurizio Senna, alla sua seconda esperienza nella gara a bordo della Giulietta Sprint Bertone del 1957. Insieme a lui saranno presenti altri 3 equipaggi lodigiani. Senna ha spiegato ai presenti il percorso (quattro tappe: Brescia-Rimini; Rimini-Roma; Roma-Parma e Parma-Brescia) e i “segreti” per affrontare le varie prove, lasciando infine la parola al lodigiano Giovanni Mazzi, primo all’edizione del ’67 (denominata “Raid delle 10 Miglia» e svoltasi solo sulle montagne bresciane) a bordo una Balilla: come premio vinse una Fiat 500.

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