Chissà come ha preso Bruno Zanardi la nomina di un generale dell’arma dei carabinieri alla direzione del Grande Progetto Pompei, il sito archeologico più importante del mondo. E soprattutto cosa scriverà? Curiosità legittima per come il restauratore e storico dell’arte da anni con i suoi libri, articoli e interventi cerca come può di sensibilizzare istituzioni e uomini sulla conservazione e tutela del patrimonio artistico e paesaggistico italiano. Nell’attesa, meglio riprendere in mano e rileggere un libro come Un patrimonio artistico senza. Ragioni, problemi, soluzioni, pubblicato dalla Skira, editore di riferimento di Zanardi (da ricordare le curatele dedicate agli scritti editi e inediti di Giovanni Urbani), e immergersi nella sua scrittura militante e civile che ha rari riscontri anche a partire dal verso del titolo che riecheggia il “paese senza” di Alberto Arbasino. Ma più di tutto è la capacità di Zanardi di andare al cuore dei problemi e di scovarne le soluzioni più semplici all’apparenza chiamando a raccolta diversi modi di interpretazione della realtà.
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Bruno Zanardi, Un patrimonio artistico senza... Skira, Milano 2013, pp. 168, 18 euro
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