Un guida per tutelare il patrimonio culturale

Con il terremoto di Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto è tornato d’attualità – ed è questione cruciale e ciclica - il tema della tutela del patrimonio architettonico e artistico del Belpaese dai mille campanili, borghi, chiese e musei. In tempi non sospetti e lontani, anche per la statura morale del personaggio, Giovanni Urbani licenziò nel 1975 in qualità di direttore del progetto esecutivo il Piano pilota per la conservazione programmata dei beni culturali in Umbria e nel 1983, anno peraltro in cui si dimise polemicamente dall’incarico di direttore dell’Istituto Centrale per il Restauro, una ricerca sulla Protezione del patrimonio monumentale dal rischio sismico. Già qualche mese fa Roberto Cecchi, alto funzionario del Mibact, sottosegretario nel governo Monti e oggi assessore alla cultura a Varese, approntava un Abecedario in cui travasava la sua esperienza di tecnico e di governo nella disamina di un percorso che individuasse da un lato i motivi del mancato riconoscimento dei beni culturali, dall’altro possibili soluzioni alla protezione e valorizzazione dello stesso.

Roberto CecchiAbecedario. Come proteggere e valorizzare il patrimonioSkira, Milano 2015, pp. 166, 19 euro

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