Rileggere Machiavelli tra “corrotti e inetti”

L’anniversario celebrativo della pubblicazione de Il principe ha dato lo scorso anno la stura a tutta una serie di libri e studi sulla figura del suo autore, “il segretario fiorentino” Nicolò Machiavelli. Non che le indagini sull’uomo che più di altri indagò i lati oscuri come le illuminazioni della politica e della società umana mancassero, ma come per ogni celebrazione che si rispetti si sono mossi gli spiriti contemporanei più illustri e inusitati a disquisire della sua opera. Qualche tempo fa su queste pagine si è dato conto del libretto “dilettantesco” di Sofri: oggi è la volta delle Conversazioni su Machiavelli tenute dal giornalista con spiccata vocazione filosofica (da rileggere i libri in coppia con l’heideggeriano Franco Volpi), Antonio Gnoli e dal filosofo con marcata vocazione storica Gennaro Sasso adunate con sorprendente critica alla modernità sotto il titolo di I corrotti e gli inetti. I due interlocutori sono riusciti a far scivolare in una lettura affascinante l’opera di Machiavelli come indagine prospettica rovesciata della storia della nostra decadenza.

A. Gnoli, G. SassoI corrotti e gli inetti. Conversazione su MachiavelliBompiani, Milano 2013pp. 198, 11 euro

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