Lo Zingarelli affida ai “big” 55 definizioni

Forse non vanno più di moda, ma la loro utilità, in un mondo nel quale si usano sempre meno parole (spesso “miniaturizzate“ o storpiate per soddisfare le strettoie imposte da new media e social network), resta intatta. E non solo per giornalisti, scrittori, insegnanti, studiosi della lingua, politici... che usano la penna (e la favella) per mestiere. Le parole servono per pensare: più parole conosciamo, infatti, più il pensiero risulta articolato. E il dubbio che l’impoverimento generale - di pensieri e parole - nasca anche da qui, non può non sorgere. Benvenga, dunque, la nuova edizione di uno dei dizionari più noti e citati del panorama editoriale italiano: lo Zingarelli 2015 che si lancia quest’anno in una nuova e suggestiva sfida: iscrivere i pensieri sulle parole. Lo fa mettendo a disposizione dei lettori le definizioni di parole (rivelatrici della rispettiva personalità) fornite da alcuni esponenti di rilievo del mondo della cultura, della scienza, dello sport e del costume italiani. L’operazione si chiama Definizioni d’autore e si concretizza, di fatto, in 55 piccole narrazioni o ricordi personali, punti di vista originali sul significato di una parola, messi ciascuno a corollario nella scheda lessicografica della voce di riferimento nel vocabolario. Così alla parola “canto”, una delle più grandi cantanti italiane, Mina, scrive: «Il canto è un grido, un ululato a gola aperta. Sfiora e urta e sfonda e spacca e libera e imprigiona». Cos’è lo stile? Giorgio Armani dà il suo spunto. E il talento? Chi meglio di Caterina Caselli Sugar, cantante ed editore discografico sa scovarlo? Il concetto di ironia è stato il caposaldo della carriera cinematografica di Carlo Verdone. Quello della maschera (quante indossate a teatro o nei film) di Toni Servillo. Le loro riflessioni ne genereranno molte altre. Il sapore? ne parla lo chef Bruno Barbieri. Il senso della vittoria? Lo spiega l’olimpionica Sara Simeoni. Lo spazio è affidato a chi lo conosce molto bene: l’astronauta Luca Parmitano. Mentre il regista Gabriele Salvatores ragiona sul concetto di realismo e il suo rapporto con il cinema che è: «… un tacito accordo tra film e spettatore basato sull’accettazione della finzione e sulla sospensione del principio di realtà….». Lo scrittore triestino Claudio Magris ricorda la sua frontiera: «…Era la Cortina di Ferro, che vedevo quando andavo a passeggiare sul Carso…». Lo sguardo secondo il fotografo Oliviero Toscani è «…il certificato di esistenza di chi guarda, non di chi è guardato…». Per la cantante Gianna Nannini la voce «che ha il dono degli armonici, cosa sempre più rara nella cultura occidentale, immette l’immagine poetica nel canto: per questo può far vedere i colori di ciò che narra e far sentire ciò che vede». Lo Zingarelli 2015 comprende 144mila vocaboli e 380mila significati; raduna inoltre ben 3mila “parole da salvare”, come coriaceo, ingente, onere, perorare... il cui uso diviene sempre meno frequente perché si privilegiano sinonimi più comuni ma meno espressivi; 964 sfumature di significato; 44.600 locuzioni e frasi idiomatiche. Il dizionario è anche fornito in una versione digitale che contiene oltre al testo integrale: l’Enciclopedia Zanichelli, aggiornata all’aprile 2014; il Dizionario delle lingua italiana Tommaseo Bellini (1865-1879); l’Analizzatore morfologico che fornisce l’analisi grammaticale delle forme coniugate dei verbi e delle forme flesse di sostantivi, aggettivi, pronomi.

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M. Cannella - B. Lazzarini (a cura di), Lo Zingarelli 2015, Zanichelli ed, Bologna 2014, 2688 pp. (con dvd, 81 euro, versione base 65,50)

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