Il Salgàri meno noto scrive la sua Bohème

Emilio Salgàri è stato non solo uno scrittore di storie avventurose, corsare, piratesche, fantascientifiche, western, ambientate ai tropici,a sud o a nord dell’equatore o nei deserti più torridi; è stato anche autore di uno dei romanzi più sconosciuti e metropolitani mai scritti in Italia. Due anni prima di morire, Salgari licenziò La Bohème italiana: e lo fece come dire “fuori tempo massimo”. La scapigliatura era stata seppellita da tempo, l’eco del melodramma pucciniano si riverberava nei nuovi fuochi orientali del compositore lucchese, mentre i personaggi salgariani si muovevano in soffitte e stanze dismesse alla ricerca di ispirazioni e motivi esistenziali all’apparenza sorpassati. Con grande acribia critica, Claudio Gallo e Giuseppe Bonomi, biografi di Salgàri (un loro volume è apparso per la Bur nell’anno del centenario della morte dello scrittore veronese), hanno ricostruito la versione originale affidandosi alla ricerca di Giuseppe Turcato, il più grande studioso e raccoglitore di cose salgariane del XX° secolo.

Emilio SalgàriLa Bohème italianaBordeaux editore, Roma 2013pp. 19611.90 euro

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