Il Maometto sognatore dell’iraniano Abdolah

Dal 1988 Kader Abdolah è rifugiato politico in Olanda. Nato in Iran nel 1954, laico di formazione marxista, perseguitato prima dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini, è autore di opere in cui la cultura islamica viene rivisitata in chiave poetica o romanzesca risultando più facilmente accessibile al largo pubblico. Le istanze filologiche convivono con una rielaborazione personale tendente a “umanizzare” storie e personaggi tradizionalmente intoccabili. Nel 2008 Abdolah ha pubblicato una versione del Corano in cui le 114 sure canoniche, cui ne viene aggiunta liberamente una, sono risistemate secondo un ordine cronologico allo scopo di rendere il testo sacro più chiaro e fruibile.

Affermatosi come uno tra i più letti scrittori olandesi, Abdolah ha raggiunto la notorietà internazionale con Scrittura cuneiforme e ha vinto in Italia il Premio Grinzane Cavour 2009 con La casa della moschea. La sua biografia del fondatore dell’Islam, apparsa nello stesso anno dell’ardita riduzione del dettato coranico, è attraversata dalla medesima spinta innovativa e restituisce un’immagine di Muhammad complessa, che ispira fascino e perplessità di fronte a un profeta-condottiero che sconvolse il mondo e non fu esente da debolezze sentimentali o compromessi mondani. Per quanto criticabile, se non eretico, agli occhi dell’ortodossia sunnita, che considera il Profeta dell’Islam un modello comportamentale insuperabile, Il Messaggero, romanzo di stile sobrio e delicato, snello e immaginifico, ha il merito di rendere appassionanti un frangente storico e un’avventura religiosa conosciuta in ambiente occidentale con troppa approssimazione, specie se confrontata alle sue smisurate conseguenze. Voce narrante di un libro, che, come ammonisce l’epigrafe, «va letto secondo le leggi della letteratura», è Zayd il cronista, ovvero Zayd ibn Thalith, schiavo liberato da Khadija, prima moglie di Muhammad, e divenuto suo figlio adottivo, la cui missione principale, dopo la redazione ufficiale del Corano, sarà quella di redigere la biografia del Profeta scomparso. Il testimone di fatti cruciali per la nascente comunità islamica non si accontenta della propria memoria e di quanto è contenuto nel Libro rivelato dall’angelo Gabriele, ma compie un’indagine ramificata presso i sopravvissuti a quella prima generazione di musulmani che conobbero direttamente la loro guida suprema. Incontra vecchi mercanti e poeti solitari; ha il privilegio di colloquiare con Aicha, sposa prediletta del Profeta, e con l’affascinante Ali, suo genero nonché quarto califfo dell’Islam, coltissimo e sapiente oratore il cui assassinio è origine della corrente sciita. In un’Arabia preislamica idolatra e violenta, dove gli schiavi sono ferocemente oppressi e le neonate femmine possono venire immolate su altari pagani, Muhammad porta un messaggio rivoluzionario: la fede in Allah, Dio unico e onnipotente, dispensatore agli uomini di una legge socialmente più equa, dove clemenza e implacabilità divine convivono in misterioso equilibrio. Il nucleo dei primi fedeli in un messaggio che mette in crisi l’antico assetto di potere della Mecca subisce gravi persecuzioni, e la predicazione, conformemente alle progressive rivelazioni giunte a Muhammad, si trasforma da pacifica in armata. Costretto a migrare nella leggendaria Medina, letteralmente “città del Profeta”, il nucleo originario dell’esercito islamico si organizza, cresce in numero e in forze, sconfigge le tribù ebraiche e grazie all’astuzia politica del suo condottiero stringe alleanze che si rivelano decisive. Le fila dei combattenti musulmani tornano finalmente alla conquista della Mecca e della Kaba, la millenaria casa del sacro pellegrinaggio che Muhammad libera dalla confusione degli idoli e dei sacrifici. Si tratta di una vicenda costellata di molti personaggi di importanza capitale nel quadro dell’Islam nascente; una storia in cui Abdolah fa confluire i profumi e i colori delle oasi e del deserto arabici, le voci dei poeti, i canti dei nomadi e i versetti dal respiro lirico del Corano. Al centro di tutto resta il Messaggero: un astro di magnifica ambiguità in cui i contrari sembrano darsi un decisivo appuntamento, un uomo paziente e dinamico, solitario e sociale, mistico e guerriero, tenero e resistente ad ogni giudizio.

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KADER ABDOLAH, Il messaggero Iperborea, Milano 2010, pp. 303, 17 euro

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