Il genio di Tolstoj, il “lettore” di uomini

Nella collana Ritratti della Castelvecchi appare un quantomai aureo libretto: la biografia di Tolstoj, redatta da Romain Rolland all’indomani della scomparsa nel 1911 del grande scrittore russo. La morte di Tolstoj, dopo una rocambolesca fuga da casa in una stazioncina di provincia, aveva commosso il mondo. Fu, per alcuni, l’inizio dell’era mediatica. Rolland colse al volo l’occasione e si gettò a capofitto nell’impresa di scrivere quello che oggi chiameremo un istant-book. Leggere il Tolstoj di Rolland consente anche di capire la futura opera pacifista, antimilitarista e anticipatrice della dottrina della non-violenza di Gandhi, propugnata dallo scrittore francese che fu Premio Nobel nel 1915. Quando apprende della scomparsa dell’autore di Guerra e pace, Rolland è immobilizzato a letto per i postumi di un incidente stradale. In questo caotico groviglio di segnali e relazioni ricostruisce il poliedrico genio tolstojano interamente volto alla comprensione dell’uomo, contraddittoriamente compresso da vizi e debolezze che spesso però si tramutano in forze sconosciute.

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Romain Rolland, TolstojCastelvecchi Edizioni, Roma 2014, pp. 142, 16.50 euro

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