Il fenomeno O’Keeffe, artista da riscoprire

Un’onda lunga e ciclica si abbatte sull’arte contemporanea ogni qualvolta si presenta l’occasione di poter discorrere sulla pittrice statunitense Georgia O’Keeffe. Il recupero in ristampa della monografia, redatta da Britta Benke, uscita originariamente nel 2003 e in edizione italiana nel 2010 per i tipi della Taschen, all’indomani della recente mostra romana consente di guardare nuovamente a una delle esperienze artistiche e intellettuali più entusiasmanti e segrete del ‘900. La O’Keeffe visse 99 anni. Nacque nel 1887 e morì nel 1986; dunque ebbe una vita lunghissima e accumulò, tra viaggi e il “buen retiro” nel deserto del New Mexico, un numero considerevole di relazioni, amicali e sentimentali come quella con il fotografo Alfred Stieligz, che la introdussero in ambienti emancipati e anticonformisti già nei primi decenni del secolo scorso. Ma ciò che di lei fa un unico nel mondo dell’arte sono la poesia e il mistero che circondano i suoi quadri, soprattutto nelle variazioni cromatiche floreali e nelle ampie campiture distese astratte.

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Britta Benke, O’Keeffe, Taschen Editore, Milano 2010, pp. 96, euro 7.90

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