Il ’900 nelle opere di Amelia Rosselli

Non è stata una persona facile Amelia Rosselli. Figlia e nipote dei leggendari antifascisti Carlo e Nello Rosselli, trucidati dai cagoulards francesi nel 1937, visse durante l’infanzia anni di duro esilio, spostandosi da un paese all’altro. Non fu facile nemmeno il rapporto con la madre, inglese, Marion. Dovette affrontare durissime prove, si strinse nella sua biografia tanto da influenzare non poco la sua poesia che affiorò prepotentemente sul finire degli anni ’50. Pasolini ne favorì la pubblicazione (alcuni suoi titoli Variazioni belliche, Documento, Serie ospedaliera) poi attraverso studi etnomusicologici e performativi s’avvicinò al Gruppo ’63. Gli anni Settanta la videro ancora protagonista. Nei Novanta fu sopraffatta dalla depressione che determinò la decisione di togliersi la vita. Era il 1996. «Nuovi Argomenti» dedica l’ultimo suo numero con un corposo dossier a tutti i temi della poesia e della biografia della Rosselli. È un ritratto completo, affidato ai migliori studiosi italiani di poesia e letteratura, e ad alcuni compagni di strada della poetessa.

Nuovi ArgomentiSpeciale Amelia RosselliNumero 74 Aprile–Giugno 2016, pp. 222, 16 euro

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