I ricordi di Andreose tra “Uomini e libri”

L’endiadi letterati-editori ha fatto la fortuna del Novecento letterario italiano. Gli esempi sono innumerevoli: a contarli ci ha pensato Alberto Cadioli, italianista finissimo e profondo conoscitore di cataloghi editoriali. Qui però si ferma il critico, mentre quando prendono forma i ricordi di chi ha vissuto intensamente ogni ingranaggio di quelle formidabili macchine di cultura che sono state (e che sono ancora, con tutti i limiti del turbo capitalismo contemporaneo) le case editrici, le prospettive cambiano. Gli autori e le loro opere riacquistano carne, ossa, sangue e carta. Per l’appunto di materialità fisica, di odori e ardori è composto Uomini e libri, raccolta di articoli, la maggior parte usciti sul «Domenicale del Sole 24 Ore», di Mario Andreose: uno che di cose editoriali la sa lunga come la sua carriera cominciati “a bottega” con il vecchio Mondadori, proseguita con l’avventura de Il Saggiatore del figlio (e visionario poeta) Alberto fino all’attuale carica di direttore letterario della divisione libri della Rcs. Il 7 aprile Andreose con De Bortoli presenterà il libro in Rizzoli Galleria a Milano.

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Mario Andreose, Uomini e libri, Bompiani Editore, Milano 2015, pp. 272, 11 euro

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