Dario Fo in Danimarca con le gesta del re pazzo

C’è un re pazzo in Danimarca è il terzo libro di Dario Fo per Chiarelettere e il secondo romanzo dopo La figlia del Papa, lasciando fuori il dialogo a tre con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, Il grillo che canta sempre al tramonto. In mezzo a tutte queste uscite ve ne sono altre, tetro e tv su tutte, che di pari passo vanno a comporre in un continuum temporale i pannelli dell’estrema produzione creativa del Premio Nobel. Tale produzione, come peraltro quella curata da Franca Rame prima della sua scomparsa, è da sempre il frutto di un lavoro progettuale che intreccia storia, arte e spettacolo e, nel caso di C’è un re pazzo in Danimarca, anche la letteratura. Qui Fo riprende una suggestione suggeritagli dal figlio Jacopo, con la vicenda del bizzarro sovrano di Danimarca, Cristiano VII, della vegliarda madre, di sua moglie e nondimeno del suo amante, un medico sedotto dai nascenti Lumi. L’intreccio narrativo, di per sé incandescente, consente anche di esplorare un momento della storia d’Europa che rappresenta dell’alba della modernità.

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Dario Fo, C’è un re pazzo in DanimarcaChiarelettere Editore, Milano 2015, pp. 160, 13,90 euro

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