Camilleri “politico”: pillole del suo pensiero

Camilleri, oltre a essere uno dei romanzieri e scrittori più celebri e famosi d’Italia, è stata persona sempre coerente con la dirittura civile e morale che si è imposto sin da giovane. Dichiaratamente antifascista, negli anni giovanili fu comunista, cosa che gli creò non pochi problemi pure in Rai, dove fu tra i protagonisti dell’invenzione del teatro televisivo e degli sceneggiati tv. Il “papà” di Montalbano nel corso della sua lunghissima carriera letteraria è intervenuto su moltissimi argomenti di natura poetica e politica. E i due argomenti sembra collidere in un’epoca come la nostra, ma a leggere le sue note, tesi, polemiche ora rapide ora ripide, però sempre profonde e acute, ci si accorge di come Camilleri abbia voluto tracciare un’autobiografia per procura, rilanciando sulla scodella dell’invenzione narrativa episodi e personaggi reali e immaginari che in certo qual modo la pensassero come lui. Cioè per dirla come un non meno celebre adagio di essere sempre e bene dalla parte del torto.

Andrea Camilleri, Come la penso Alcune cose che ho dentro la testaChiare Lettere Milano, 2013pp. 340, 13,90 euro

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