Lettere al Direttore / Lodi
Venerdì 31 Ottobre 2025
LA PETIZIONE «Il Comune di Lodi esponga la bandiera della Palestina»
La lettera firmata da Antonella Abbà, Luca Alberti, Daniela Ambrogio, Haoua Ameur-Zaimeche, Pasquale Audia, Avanzini Carla, Damiano Amati, Gabriele Baggi Necchi, Tommaso Baggi Necchi, Antonio Bagnaschi, Stefano Baroni, Veronica Barraja, Luca Beretta, Maddalena Biancardi, Pasquale Bolzoni, Sergio Cannavò, Alda Carisio, Lazzarina Caroli, Miriam Catanese, Renata Chiari, Massimiliano Ciliberto, Martina Colombi, Daniela Crespiatico, Aurelio Crippa, Sonia Crippa, Raffaella Davì, Roberta De Carli, Giacomo Dossena, Cristina Fedeli, Davide Fenini, Davide Forlani, Federica Sara Forleo, Beatrice Fornoni, Michela Galbiati, Letizia Giandini, Giuseppe Gibertini, Lorenzo Maria Giori, Monica Giovannetti, Vittoria Giovannetti, Nicoletta Grioni, Paolo Locatelli, Andrea Maffi, Lele Maffi, Beatrice Maisano, Giuseppe Mancini, Cristina Mandrini, Antonio Marotta, Layla Marzani, Lucia Massaro, Diana Lucia Medri, Matilde Meneghello, Isacco Migliorini, Alice Molinari, Antonio Molinari, Marta Morini, Annalisa Negri, Tatiana Negri, Sara Odelli, Silvia Pallotti, Giulia Passoni, Maria Paola Ranalletti, Elena Ratto, Arturo Riboni, Lorenzo Riboni, Marina Rossi, Adriano Luigi Rovano, Enrico Roveda, Giacomo Sabbioni, Greta Sacchi, Alice Sari, Matteo Schianchi, Michela Sfondrini, Moreno Tabarelli, Alessia Tanara, Cecilia Tanara, Marco Tanara, Walter Tanzi, Alicia Toribio, Elsa Trichi, Chiara Valenzano, Luka Zanoni, Patrizia Zoppi, Gabriele Zuffetti
Vogliamo sperare che i missili e le bombe cesseranno, davvero e definitivamente, di massacrare la popolazione di Gaza ma pensiamo sia davvero difficile, dopo che Israele ha lasciato sul terreno decine di migliaia di vittime, in prevalenza civili, definire ‘di pace’ l’accordo proposto e avallato da Donald Trump e recentemente firmato a Sharm el Sheik.
Siamo convinti che di vera pace si potrà parlare solamente quando il popolo palestinese avrà voce in capitolo per costruire il proprio destino e si vedrà riconosciuto il pieno diritto ad avere una patria nella quale non trovino cittadinanza l’oppressione, la vessazione, la discriminazione e l’apartheid che durano, ormai, da troppi decenni. Una soluzione, questa, che allo stato attuale, non solo è difficile intravedere, ma che rischia, ancora una volta, di essere sacrificata sull’altare di interessi economici e geopolitici e subordinata alle mire espansionistiche dello stato di Israele.
Riteniamo indispensabile, insieme ai milioni di persone che in Italia, in Europa e in tutto il mondo, sono scese nelle piazze nelle ultime settimane per invocare la fine del genocidio e di ogni violenza perpetrata ai danni del popolo palestinese, continuare a rivendicarne i diritti, senza smettere di esercitare la massima pressione possibile sui governi e sugli organismi internazionali. Tale compito riguarda, ogni cittadin* ma, ancora prima, le istituzioni locali che li rappresentano e che, in questo momento, crediamo non possano esimersi, con ogni mezzo a loro disposizione, dall’esprimere da quale parte stanno.
Molti comuni italiani lo hanno già fatto e hanno deciso di lanciare un chiaro segnale esponendo, presso la propria sede istituzionale, la bandiera palestinese, esprimendo solidarietà alle vittime della violenza perpetrata dal Governo israeliano ed il proprio sostegno perché venga riconosciuto lo Stato di Palestina. Un gesto simbolico che, peraltro, non troverebbe alcun ostacolo nelle norme esistenti.
Per queste ragioni chiediamo che, nel più breve tempo possibile, dal balcone dell’aula del Consiglio Comunale, ben visibile da Piazza della Vittoria, possa sventolare la bandiera palestinese che, oltre a ricordare quanto avvenuto e sta ancora avvenendo, rappresenti un forte impegno a sostegno della causa del popolo palestinese.
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