«I cattolici non accetteranno che siano sminuiti i simboli del Natale»

Il contributo di Alberto Resemini

Illustre Direttore

le varie comunità Cristiane sono, giustamente, sdegnate e offese nell’apprendere che alcuni alti “papaveri” dell’Unione Europea, perseverano nel voler modificare arbitrariamente le più significative tradizioni e i valori che derivano da 2000 anni di storia cristiana, ovvero il Santo Natale!

I cattolici non accetteranno MAI di veder sminuire (se non addirittura abolire) simboli, immagini e rappresentazioni legati alle Festività Natalizie.

Sono attacchi sconsiderati quelli rivolti alla ricorrenza più sentita e importanti (insieme alla Santa Pasqua) della tradizione cristiana: il Santo Natale, giorno della nascita di Gesù.

Sminuire o cancellare le tradizione Cristiane solo per non urtare la suscettibilità di coloro che praticano altre confessioni religiose? Quanta ipocrisia!!!

Proposte infelici, subito sommerse da forti critiche e risate e che, nel giro di 24 ore, hanno costretto gli stravaganti promotori di siffatte stramberie, a innestare la retromarcia.

Si potrà, quindi (bontà loro) a continuare ad usare il tradizionale lessico legato alle Feste Cristiane (del Santo Natale in primis).

I soliti ambienti anticlericali vogliono eliminare pure il presepe da tutti i luoghi pubblici a partire dalle scuole di ogni ordine e grado.

Il Preside di un’importante Istituto Universitario toscano, finanziato dalla UE, chiede (quasi fosse una sua prerogativa), che “L’ex festa di natale” dovesse perdere il suo riferimento cristiano per venire sostituito dalla “Festa dell’Inverno” o “Periodo delle vacanze”. Quanta fantasia!

Si vuol tornare indietro di un secolo quando il capo delll’URSS nel 1929, Stalin, dopo aver perseguitato tutte le Chiese Ortodosse, abolì per legge il Santo Natale.

Ma i cristiani russi si presero la loro rivincita 62 anni dopo, quando, nel 1991, iniziò il crollo dell’intero regime comunista russo fino al definitivo ammainamento della storica bandiera rossa con falce e martello dal pennone del Cremlino.

Era il 25 Dicembre, giorno del Santo Natale cattolico.

Ironia della sorte il giorno in cui l’URSS abolì il Natale fu anche il giorno in Gesù si prese la sua rivincita.

Cancellare il Natale vuol dire cancellare la nostra identità e i tratti distintivi della nostra civiltà in nome di un supposto rispetto delle altre culture.

I pavidi “papaveri” di Bruxelles, promotori di queste deliranti proposte sostengono che possono, pure rimanere gli aspetti tradizionali e folcloristici, purché non si parli più di festa di Natale e dei valori cristiani in generale. Quanta generosità! Non sarà per caso il Natale alle porte a rendere tutti più buoni?

Buon Natale a tutti e Cordiali Saluti.

Alberto Resemini

Massalengo

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