I futuri sindaci e il braccio di ferro Lega-Fratelli d’Italia

L’editoriale del direttore de «il Cittadino» Lorenzo Rinaldi

La politica nazionale, complice la “sparatoria” di San Silvestro di cui avremmo fatto a meno, non sta facendo nulla per riabilitarsi agli occhi degli italiani. Con la conseguenza che la disaffezione alle urne rischia di aumentare. Peraltro le elezioni europee (in programma in Italia il 9 giugno) sono tradizionalmente una delle tornate meno felici per l’affluenza. Anche tra cinque mesi dunque, nonostante il pensiero della premier di candidarsi all’Europarlamento sulle orme di tal Giulio Andreotti, il Belpaese potrebbe confermare la distanza tra gli elettori e il “palazzo”. Alla ricerca di notizie positive conviene buttarsi sulle elezioni comunali, che si celebreranno anch’esse questa primavera. Elezioni che, da prassi, sono quelle in cui si registra il maggior numero di elettori perché, anche se si è totalmente indifferenti all’impegno civico, una croce sul nome del proprio sindaco la si mette volentieri. Lodigiano e Sudmilano vivranno a tal proposito un passaggio cruciale. In provincia di Lodi andranno al rinnovo 46 consigli comunali, nel Sudmilano occhi puntati su Paullo (dove l’uscente del Pd Federico Lorenzini non si può più candidare) e su Peschiera Borromeo, dove la attuale vicesindaca Stefania Accosa (Fratelli d’Italia), approdata alla guida del Comune per la morte del primo cittadino Augusto Moretti, accarezza l’investitura.

A Casale la situazione è chiara: Delmiglio contro Pagani. A Sant’Angelo Fratelli d’Italia e Forza Italia sono stati presi in contropiede dall’iniziativa civica del leghista Devecchi e c’è il rischio di una clamorosa spaccatura

Il panorama lodigiano offre due sfide interessanti e un Comune importante in bilico. A Casalpusterlengo il quadro è già molto chiaro: il sindaco uscente Elia Delmiglio (Lega) si ricandida alla guida della coalizione di centrodestra; il centrosinistra contrappone la candidatura di Massimo Pagani. Nella città della torre Pusterla la campagna elettorale è già iniziata.

L’altra sfida interessante è quella di Sant’Angelo Lodigiano, storico fortino di centrodestra che, ai tempi del berlusconismo imperante, alle politiche conquistava oltre due terzi dei voti. Dopo la Dc, il partito di riferimento è stato prima Forza Italia e poi a lungo la Lega. Oggi non è più così perché, alle politiche del 2022, Fratelli d’Italia ha compiuto il sorpasso sul Carroccio. E questo, oltre alla brusca interruzione dell’amministrazione uscente, complica i giochi. Cristiano Devecchi, personaggio molto conosciuto, leghista della prima ora, già vicesindaco e guida della Provincia di Lodi, si candida con il benestare dei vertici locali e regionali del partito. E sta lavorando da settimane a un ampio movimento civico. Fratelli d’Italia e Forza Italia sono state prese in contropiede e al momento non hanno gradito questa fuga in avanti. Riuscirà a ricompattarsi attorno a Devecchi il centrodestra? Oppure, ma l’ipotesi sarebbe clamorosa e metterebbe a rischio l’alleanza a livello provinciale, Fratelli d’Italia e Forza Italia correranno divise dalla Lega, con un altro candidato? Il centrosinistra - a Sant’Angelo storicamente debole - punterà ancora su Omar Damiani e su tanti giovani, a meno di altri nomi roboanti in grado di pescare voti tra i moderati, che tuttavia al momento non si vedono.

A Tavazzano la situazione è complessa, dopo la sfiducia a un sindaco leghista presentata dagli alleati di Fratelli d’Italia

L’avanzata di Fratelli d’Italia e il ridimensionamento della Lega, a livello nazionale e regionale, ha ricadute anche a livello locale. Abbiamo già detto di Sant’Angelo. Vale lo stesso discorso per Tavazzano con Villavesco, dove tuttavia la situazione è ancora più ingarbugliata, con i consiglieri di maggioranza di Fratelli d’Italia che pochi mesi fa hanno sfiduciato il loro sindaco, della Lega, mentre questo tagliava un nastro a un evento pubblico. È stato l’epilogo di uno scontro durissimo, anche personale, tra sindaco e vicesindaco (e altri esponenti di Fratelli d’Italia). La Lega pubblicamente è rimasta alla finestra, anche se occorre registrare sotto traccia il fortissimo malumore di alcuni primi cittadini leghisti molto amati nei loro paesi, tra gli altri Serafini di Massalengo, che non hanno gradito la mossa degli alleati di Fratelli d’Italia di far cadere il sindaco agendo in sinergia al centrosinistra. Il pensiero più ragionevole, oggi, è che a Tavazzano Fratelli d’Italia rivendichi il candidato sindaco, costringendo la Lega a fare un passo indietro dopo l’esperienza Morosini. Il quale, va osservato, è più attivo che mai. Se decidesse di ricandidarsi, con una propria lista, metterebbe il suo partito, la Lega appunto, di fronte a un bivio: appoggiarlo, rompendo con Fratelli d’Italia, o cacciarlo.

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