TELEKOMMANDO

La morte di Maurizio Costanzo un evento televisivo

Dovrei dir qualcosa sulla morte di Maurizio Costanzo che ha monopolizzato per quasi tutta la settimana la tv. Lo ha fatto raggiungendo col funerale trasmesso in diretta livelli di share mai visti. Quasi quanto una partita della Nazionale. Ed è questa l’indicazione della popolarità dell’autore di “Se telefonando” e del moderno talk show, copiato dagli americani e declinato all’italiana in modo tanto autorevole e consapevole da farlo sembra di un’originalità assoluta. Perfezionato poi teatralmente nel Maurizio Costanzo Show. Non vorrei però dilungarmi ancora sulla figura di Costanzo. Perché mi rendo conto di essere fuori tempo rispetto a tutto quello che si è detto intorno a lui, ai suoi programmi e alla sua attività mediatica: oltre la tv, radio, riviste, quotidiani, anche fondati come il flop dell’Occhio o la direzione editoriale dei Gialli Mondadori, e il cinema con le prestigiose collaborazioni con Scola, Una giornata particolare, il “negro” per il primo trattamento del Salò di Pasolini, e regista di un unico film, il molto dimenticabile Melodrammore. Insomma, un profondo conoscitore del mondo dello spettacolo e inventore di un linguaggio estremamente moderno. A volte spregiudicato. Chissà quanto di lui c’è nei programmi di Maria De Filippi? Di certo un’eredità ideale l’ha lasciata. Sta ad altri prendere ciò che a loro parere può tornare utile. D’altronde è questo il mantra della nuova tv. Cercare non il nuovo, ma solo novità.

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