TELEKOMMANDO

La prima rubrica dell’anno sembra dover proprio portare consigli di leggerezza. Infatti, con la complicità di questo piccolo periodo festivo e di tempo sospeso (nella sua accezione più gioiosa e non cupa, pertanto legata al relax e alla riflessione) si è avuto modo di guardare programmi e canali che solitamente vengono saltati o più bellamente ignorati. Qualcuno forse rammenterà la mia idiosincrasia per le serie. Eppure qualcuna mi piace, soprattutto quelle che albergano nelle piattaforme più alla moda (leggi Netflix o Prime Video) e lascio al caso i titoli. Anche perché una di quelle che mi ha colpito di più non è per niente à la page, per giunta non appartiene nemmeno al bouquet delle piattaforme citate. Infatti, è Hamburg 21, si trova su Top Crime, dopo essere transitata su Retequattro, Steel (canale che credo non esista più), ed è giunta in Germania alla 17^ stagione, mentre qui si è due indietro. Tipicamente tedesca, quindi lenta, lentissima, molto procedurale, racconta vicende criminali e sentimentali di un distretto di polizia di una delle più belle città di terra e acqua di Germania. Una cornice perfetta per far agire i poliziotti e le poliziotte della stazione in questione, le cui passioni come detto s’intrecciano ad un cameratismo che sembra non togliere nulla alla loro capacità di risolvere omicidi e arrestare malviventi e malfattori. Interessante, almeno televisivamente parlando, è anche il tratto umano dei personaggi che non disdegnano avere tra loro rapporti amicali che vanno al di là della semplice convivenza lavorativa. In questo però sociologicamente Hamburg 21 si avvicina alle serie americane, pur senza aver la compiacenza di imitarle.

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