TELEKOMMANDO Tra Pasolini e il “caso Moro”

La messa in onda sui canali Rai di due prodotti televisivi, molto vicini al cinema, soprattutto alla storia dei due autori - cioè Marco Bellocchio e Mimmo Calopresti – provenienti da generazioni differenti ma accomunati, se vogliamo, da un’idea rigorosa e critica della storia italiana, anche se adattata al romanzo, quindi a loro specifiche interpretazioni, offre la guancia a una piccola deviazione sulla figura di Pier Paolo Pasolini, nel centenario della sua nascita e con molte iniziative, anche di dubbio gusto e po’ dovunque, sulla sua figura e opera. Perché sia “Esterno notte”, cronaca del rapimento e dell’assassinio di Aldo Moro, sia “Romanzo radicale”, narrazione delle battaglie referendarie di Marco Pannella hanno molto a che fare con il poeta-regista friulano. Soprattutto con l’ultima parte della sua vita, quella segnata dall’abiura alla trilogia della vita, al film “Salò”, ai brucianti corsivi “corsari” per il Corriere della Sera e all’incompiuto “Petrolio”. Ma dentro vi è molto altro. Faccio però riferimento per Moro ad una foto che lo ritraeva accanto a Pasolini, anno 1962, proiezione a Venezia di “Mamma Roma”. Erano i tempi dei governi riformisti del Centro-Sinistra (una delle fugaci concrete utopie) forse il poeta se ne ricorderà quando indisse il suo personale processo alla DC, mettendo alla sbarra anche Aldo Moro, che considerava il meno colpevole degli altri notabili del partito che fu ininterrottamente al potere per 40 anni. Oltre le loro tragiche fini. Mentre il dialogo tra Panella e Pasolini fu più costante, seppur intervallato da screzi e da posizioni estremamente diverse, proprio sui grandi temi “radicali” come l’aborto e il divorzio (sempre dal Corriere, Pasolini espresse non pochi strali contro il leader radicale). Eppure, il regista di “Accattone” affidò l’ultimo suo scritto, il trattatello pedagogico “Gennariello”, proprio a Pannella che insieme a Gianfranco Spadaccia, di recente scomparso, lo lesse pochi giorni dopo la sua morte in un convegno a cui doveva partecipare. Insomma, a distanza di tanti anni, tutto ancora si tiene e sembra enigmaticamente collegato.

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