TELEKOMMANDO

La bella stagione come la chiamava, ahilui, Pavese sta mostrandosi appieno in questi primi giorni di maggio. Anche se ci saranno come dire sbalzi d’umore meteorologici poco importa. Si sa che il caldo arriverà e con disinvoltura estrema andrà a finire anche questa stagione televisiva, portandosi dietro qualche successo, molti affossamenti, poche soddisfazioni. Di certo e tutto ciò entra nella normalità di un treno a più carrozze che è il sistema tv nazionale, le cui velocità non sono mai state alte. Anzi, i ritardi sono più spesso la norma come anche le decisioni. Qui però entrano a gamba tesa logiche economiche e politiche. Oggi però si dicono come ho sentito dire, proprio con le mie orecchie, amicali. Altri meno sorvegliati direbbero amichettistiche. Il che può anche non guastare se si hanno nel proprio background meriti e competenze. Ne sono esempi, negativi o positivi non sta qui a deciderlo, al di là dell’Oceano. Ma, il soggetto e l’oggetto del contendere, quasi fosse un doppio speculare – in effetti lo è – è sempre la tv e il puzzle che la compone fatto di palinsesti e a scendere: programmi, autori, tecnici e conduttori. Stessa cosa per i generi ed è in dubbio che, a parte i talk pomeridiani, sempre più simili ai rotocalchi degli anni settanta (Cronaca Vera, Stop, ecc.) con una spruzzata di reality, sono proprio quest’ultimi a soffrire di più. Ma, guai a cancellarli, tanto che tra il nuovo The Couple si va ad aprire anche L’isola dei famosi. Ancora è presto per dire qualcosa a proposito. Per intanto,a parlar di generi non si può che dir bene delle serie e delle fiction i cui numeri progressi stanno andando verso la cinquina. D’altronde hanno tutte una struttura molto aperta e non a caso anche il cinema le sta non poco adocchiando. Questa è la tv che l’estate va “spegnendo” o forse risvegliando.

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