TELEKOMMANDO

Due sono stati i momenti “più” della settimana che facevano sperare in una critica positiva piana e senza fronzoli. Sono le prime due puntate su Raiuno di Gloria, regia Fausto Brizzi, con una Sabrina Ferilli in gran spolvero e quanto mai ironica nel prendere in giro il mondo del cinema (e come ovvio della tv) e gli attori e attrici, dunque anche sé stessa e il film Pensati sexy (questo su Netflix), esordio assoluto da protagonista di Diana Del Bufalo e di Valentina Nappi come co-protagonista. A dispetto del titolo e della presenza della celebre pornostar italiana, Pensati sexy è un film sull’accettazione di sé e di come si è nella vita, negli affetti, nella relazione con l’altro da sé. Insomma, un film delicato che non manca però di far sorridere per alcune situazioni in cui incespica la protagonista: ghostwriter con velleità di scrivere finalmente un romanzo tutto suo. Direi basta così perché le buone intenzioni del critico vanno subito, senza scomodare il biblico e dantesco adagio, con la cronaca. Così una buona settimana va a finire nell’imbuto tritatutto di quello che Guy Debord chiamava mondo intensificato dei media (che peraltro intuì, vedendone solo i primi passi) in cui sono caduti i Ferragnez nel momento in cui Dagospia ha reso pubblica la loro separazione. Giù tutti a prendere di petto una situazione di per sé consueta in un mondo che, celebrity o meno, fa in fretta a sfasciar famiglie. Detta così fa molto “reazionaria e conservatrice” la frase. Però l’ho scritta. E se c’è del marcio in Danimarca, figuriamoci in chi ha fatto dell’esposizione mediatica un business globale. E quando si superano certi limiti si sa che non si può che andare a fondo. Forse andando a fondo Fedez e la Ferragni potranno osservare attentamente cosa “in fondo” stanno guardando e facendo e uscirne. Non so in che modo. Ma mi piace pensare non alla “Nietzsche” con cui ho giocato mescolandone la filosofia, non però con il martello.

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