TELEKOMMANDO

Forse non si è troppo lontani dal dire che si è stati buoni profeti già ad affermare la scorsa settimana che sarebbero bastati pochissimi giorni a far cadere nel dimenticatoio il grande successo dell’ultima edizione del Festival di Sanremo e che le canzoni men che meno sarebbero sopravvissute allo tsunami mediatico solo nelle rispettive nicchie digitali di ascolto. Infatti, così è accaduto. E a tener banco sono state le prese di posizioni politiche e sociali di Ghali e di Dargen D’Amico sulla contemporaneità attraversata da guerre e conflitti. Il caso Gaza scuote non poco l’opinione pubblica. Al di là delle ragioni e dei torti (e tragedie e massacri) che hanno scatenato nuovamente il mai sopito conflitto israelo-palestinese. Ma non dimentichiamo che c’è ancora la guerra russo-ucraina alle porte e altre guerre a bassa intensità di cui nessuno conosce gli altrettanti tragici esiti per popolazioni inermi. Non entro nel merito delle magre figure che stanno facendo celebrati conduttori e conduttrici televisive, ma anche direttori di grandi quotidiani sembrano accordarsi alla fila; in questo spalto si osserva e si fa cronaca. Qualche volta ci scappa pure un giudizio che però è sempre estetico. E non si può dire che tutto è bello, anche se ha successo. La parte oscura di ogni accadimento prima o poi emerge. Mentre, non sembra emergere dalle fiction targate Rai, dopo il biopic su Dino Grandi, è arrivato quello su Mameli e non ho nessuna remora a scrivere che mi ha emozionato e commosso. Non che non conoscessi nulla della breve esistenza del poeta ligure, scrittore dei versi del nostro inno (sono tra quelli che a sentirlo ancora avverte un sentimento di gratitudine verso chi “ci ha fatti italiani”); anzi l’aver scelto di farlo scendere dal piedistallo degli eroi, tratteggiando una figura più intima, capace di slanci generosissimi verso gli amici (che bella la figura di Bixio, anche se molto romanzata), sfuriate imprevedibili e giovane innamorato, l’ha avvicinato a essere ancor più nostro contemporaneo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA