TELEKOMMANDO

L’avevamo scritto che Maria De Filippi si sta consacrando come la migliore drammaturga e regista italiana per come sta guidando una delle sue creature televisive predilette: non è Amici, né C’è Posta per te. Tantomeno Tu si que vales. Ma è senza alcun dubbio di sorta: Uomini & Donne. Al di là dei cambi che di stagione in stagione hanno riguardato il format che sempre più somiglia a una ripresa 2.0 della commedia all’italiana. Sì proprio così: commedia all’italiana come il periodo più aureo del nostro cinema e non commedia italiana come desiderano che sia i critici dell’ultima, anzi penultima generazione. U&D ogni giorno feriale della settimana riserva al pubblico non poche sorprese. Oltre la messa in onda pomeridiana su Canale 5, vi sono le repliche serali su La5 che si rivelano comode per chi vuol trascorrere il post-cena con un sorriso. Perché, ormai è da mesi che il programma ha scardinato la barriera che separava gli opinionisti (aggiungo storici: Gianni Sperti, Tina Cipollari e Tinì Cansino) dalle dame e dai cavalieri over. Come gli stessi over ormai sono tracimati nell’occupazione del trono classico. Il caso di Ida Platano è sintomatico nella costruzione drammaturgica di un personaggio alla continua ricerca dell’amore perfetto, puntualmente andato incontro al fallimento. Ma, è proprio uno degli amori fallimentari della Platano a tenere banco, il salernitano Alessandro che, rimettendosi in gioco (ovviamente in tv, ma anche questo è un classico), è tornato prima su una delle sue fuggevoli fiamme per poi virare, ancora per gioco (ma lui smentisce) verso un’altra dama. I loro nomi sono Roberta e Cristina. Insomma, più che un triangolo clasico sembra un trapezio sghembo con la ex, lui, lei e l’altra che se le suonano e contano di santa ragione con la voce fuori campo della De Filippiche alla Kantor con guida sicura dirige questa nuova classe, ancora però non morta. Tutt’altro.

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