TELEKOMMANDO

Come un catalogo di moda autunno – inverno anche la tv, ovviamente di oggi, contemporanea, sembra seguire i medesimi modi d’opera. Soprattutto nel costruirsi un marketing assolutamente inedito per come in alcune trasmissioni si manifesti una sorta di pubblicità autoreferenziale. Non che vi sia nulla di male. Ma c’è un però che mal si concilia con alcuni, peraltro consolidati, format. Penso alla nuova, anzi alla ripresa dopo le feste di Uomini e Donne. Cerco di spiegarmi. Spero di riuscirci anche perché più di una volta questo spalto, privilegiato per come gli è consentito di osservare la tv e i media vecchi (e nuovi), si è occupato della trasmissione di Maria De Filippi, che a mio avviso resta, in questo momento, la vera fuoriclasse della tv italiana. Anche più di Amadeus. E forse di Fiorello e di Fazio. Quest’ultimo per alcuni versi le si avvicina, soprattutto nell’adozione e sviluppo drammaturgico delle dinamiche che si scatenano tra coloro che partecipano, con i dovuti distinguo, nei loro programmi. Infatti, costoro, famosi o n.i.p. che siano, sembrano appartenere proprio a un catalogo che di volta in volta, a seconda dei tempi, possono venire buoni allo scopo. Cioè a mantenere alta l’attenzione del pubblico. Di quegli spicchi di pubblico che fidelizzano gli ascolti e decretano la conseguente sopravvivenza di una trasmissione e abbiamo visto che fine ha fatto Avanti popolo di Nunzia De Girolamo. E in U&D sono i ritorni più che gli abbandoni (che sempre più spesso si verificano) salvo poi tornare indietro, dopo inseguimenti e come facilmente si usa dire, anzi pretendere, chiarimenti. A cosa portano questi chiarimenti se non a far capire ancor più come l’aver saggiato la potenza di seduzione della tv diventi dipendenza o sfruttamento. Ma, anche questa è la tv: la sua faccia così luminosamente oscura che non finirà mai di piacere. Di qua e di là dello schermo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA