TELEKOMMANDO Che bizzarra la tv d’estate, meno male che ci sono le Olimpiadi

Gli eventi sportivi mascherano le schizofrenie di programmazione

Che bizzarra la tv d’estate. Non posso fare a meno di scriverlo. Bizzarra perché? Potrei aggiungere motivi su motivi analizzandone le schizofrenie di programmazione che, meno male, gli eventi sportivi che si stanno succedendo, dagli Europei di calcio alle attuali Olimpiadi, in certo qual modo stanno nascondendo: a cominciare dalla perdita di alcuni pezzi da 90 della conduzione pubblica. Emigrati peraltro su un canale, il Nove, in apparenza limitrofo nel telecomando. Ma che nella realtà dei fatti rappresenta la punta in chiaro di un vero e proprio gigante dei media. D’altronde come si potrebbe permettere “l’acquisto” prima di Fazio (e del suo format) e poi di Amadeus (e dei suoi format)?
Tornado allo sport si capisce molto bene questa situazione. Difficile? Forse. Grave? Mica tanto. Anche se l’ascolto delle telecronache delle gare, per tacere dell’inaugurazione, spesso è sopra le righe. Ma una cosa è quando a commentare il volley e la sua versione da “spiaggia” è Lucky Lucchetta (che ne sa e pure molto ed è personaggio), un’altra cosa è Bragagna che dovrebbe solo limitarsi alla cronaca ed invece fa storia e commento e pure giudizio.
Il clima delle Olimpiadi (stando alle cronache dal di dentro un po’ messe in male arnese) forse sta agevolando la commedia. E i francesi si sa che sono maestri di ironia. Mentre da noi o si fa farsa o tragedia. In tutto questo il medagliere nazionale non langue: ori ce ne sono stati e pure importanti, piazzamenti d’onore pure, anche quando per un soffio il vil bronzo si è trasformato in legno. Ecco cosa dovrebbe fare la tv pubblica: tornare legno, stare un passo indietro per poi gareggiare per l’oro.

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