TEATRO L’esordio alla regia di Nanni Moretti

Diari d’amore è al Piccolo Teatro Grassi a Milano fino a domenica 26 novembre

Quando circa un anno fa si è saputo che Nanni Moretti avrebbe esordito come regista teatrale, per giunta con due atti unici di Natalia Ginzburg, in molti tra cui chi scrive ebbero se non a storcere il naso a esprimere alcune perplessità sull’operazione e sull’opportunità che un regista cinematografico come è l’autore di “Bianca” potesse esordire in teatro. L’aveva fatto qualche anno prima di lui anche Liliana Cavani, affidandosi però a un usato sicuro come le commedie di De Filippo e Pirandello. In “Diari d’amore”, il titolo con cui sono raccolti Dialogo e Fragola e panna, scritti dalla Ginzburg tra l’inizio e la metà degli anni sessanta e destinati per diversi motivi alla tv (da qui forse l’interesse o uno degli interessi del regista verso questi testi? Di certo “Dialogo” lo vide in scena con Haber), comunque ogni dubbio viene fugato e la loro visione fa si che si piombi direttamente in un puro gioco al massacro in pieno Moretti – style. Un gioco assecondato in modo assolutamente straordinario da attori altrettanto magnifici: su tutti Valerio Binasco e Alessia Giuliani che sono anche i solisti di “Dialogo”. Marito e moglie al risveglio da una notte forse agitata stentano ad alzarsi perché cercano di risolvere problemi quotidiani che li assillano, soprattutto la mancanza di denaro e la voglia di avere un tenore di vita consono ai loro amici e a legittime aspirazioni. Lui è uno scrittore che non ha mai pubblicato nulla, lei, secondo il marito, è una buono a nulla. Ma vi è un terzo incomodo che completa l’invisibile agli spettatori triangolo che è un amico della coppia e scrittore di successo che “impalma” la donna in un crescendo di rivelazioni che consentirà alla coppia di capire come le loro relazioni amicali e sentimentali vanno e vengono nella loro vita come schegge impazzite e siano solo fuochi di paglia per una esistenza sempre più vana. Mentre, il secondo pannello, Fragola e panna, allarga la platea dei personaggi, vi è anche Daria Deflorian, attrice d’avanguardia, tra poco di scena alla Triennale con una sua regia, nei panni della serva: quasi ventriloquo inascoltato della immonda coscienza di una coppia alto borghese, ormai divisa, che se ne fa di tutti i colori. E a farne le spese sarà un’ingenua ragazza, già madre, con marito inetto e violento, nonché amante del ricco avvocato, abituato a disporre delle vite altrui a proprio piacimento. Fino all’incompiuto, meglio aperto apologo finale. Diari d’amore è al Piccolo Teatro Grassi fino a domenica 26 novembre.

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