Manni, Ossoli e le voci del dramma della monaca di Monza

Un successo la tappa a Lodi dei reading teatrali manzoniani dedicati ai personaggi dei “Promessi sposi”

Gertrude, la monaca di Monza, è il personaggio più perturbante tra quelli creati da Alessandro Manzoni nel suo romanzo. A lei l’attore e regista Mino Manni ha dedicato la tappa lodigiana del suo itinerario tra i grandi protagonisti manzoniani nel reading di domenica sera nel chiostro del convento di San Domenico. Insieme all’attrice Marta Ossoli e con l’accompagnamento musicale dal vivo di Silvia Mangiarotti (violino) e Francesca Ruffilli (violoncello), ha ripercorso davanti a una platea al gran completo uno degli episodi più emozionanti dei “Promessi sposi”: quasi un romanzo nel romanzo, che ricostruisce in un percorso di formazione alla rovescia la storia di una monacazione forzata, di un rapporto malato di amore e odio tra un padre tiranno e una figlia affamata di amore e di approvazione, di una caduta nell’abisso della menzogna e del delitto. Manni, con la solita versatilità, non solo offre una voce credibile ai diversi personaggi, ma costruisce le minime sfumature dell’anima nera del padre di Gertrude. Con un inaspettato, lancinante “Ave verum” Ossoli scandisce uno dei gradini di questa discesa agli inferi dello sventurato personaggio manzoniano.

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