Manni e Ossoli portano in scena il dramma manzoniano della peste al castello Cavazzi di Somaglia

Lettura scenica sabato sera alle 21.15

“Scendeva dalla soglia d’uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna….”. La distanza interposta tra il verbo e il soggetto e la solennità dei due imperfetti durativi (“Scendeva……veniva….”) creano un’aurea di elevazione morale in questa figura femminile che ha in braccio la figlioletta senza più vita e si contrappone al movimento frenetico e disumano dei monatti. È ancora una volta magistrale la scrittura di Alessandro Manzoni che nel capitolo XXXIV dei “Promessi Sposi” inizia così lo struggente episodio della madre di Cecilia, il contesto narrativo quello di una Milano del Seicento devastata dalla peste.

E proprio il racconto manzoniano della peste nel capoluogo meneghino sarà al centro del reading teatrale che questa sera al castello Cavazzi di Somaglia (ore 21.15) riaccenderà i riflettori sugli attori Mino Manni e Marta Ossoli, protagonisti dell’appassionante viaggio tra i personaggi del celebre romanzo messo in campo questa estate dal progetto provinciale “I Promessi Sposi. Storie e destini dei grandi personaggi”.

Quella di stasera è la penultima tappa del progetto che si concluderà il 9 settembre a Castelnuovo Bocca d’Adda. Come sempre, in palcoscenico, anche le musiciste Silvia Mangiarotti e Francesca Ruffilli, che con violino e violoncello proseguono nel loro ruolo di efficace sostegno alla narrazione dei due attori. Di certo, restituire nello spazio di uno spettacolo il racconto della peste che Manzoni snoda su diversi capitoli e con vari personaggi non è impresa da poco. Manni conferma: “Il lavoro di adattamento è stato molto impegnativo, ancorché entusiasmante e sempre nel rispetto delle parole del Manzoni”. Le stesse che stasera torneranno a suonare alte nella lettura scenica dei due attori, la centralità del racconto pronta a tornare sulla figura di Renzo e sul suo viaggio alla ricerca di Lucia, dalla Bergamasca fino al lazzaretto di Milano. In un caleidoscopio di situazioni, emozioni e stati d’animo – la tragicità della morte e la mala politica ma anche la solidarietà umana e la speranza – che ancora una volta si preannuncia da applauso.n

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