Le parole per raccontare il mondo dopo il Covid

Il saggio scritto dal sandonatese Filippo Poletti individua le chiavi per interpretare i nostri tempi

C’è tanto Lodigiano e tanto San Donato nel nuovo libro del giornalista Filippo Poletti, che della città dell’Eni è da sempre residente. La nuova fatica editoriale di Poletti si intitola “Grammatica del nuovo mondo” ed è uscita a fine novembre per i tipi di Lupetti editore (258 pp, 24,90 euro). “Opportunità ed esempi di vita ai tempi d’oggi” è il sottotitolo del libro, impreziosito dalla premessa a cura del filosofo Salvatore Veca, venuto a mancare a inizio ottobre. Il libro, come indicato in apertura dall’accademico, insiste sulla «costruzione del dizionario del mondo Covid che linguisticamente prende corpo nei primi cento giorni della pandemia». Ogni capitolo ruota attorno a una parola, cinquanta in tutto. Ogni parola dipinge un passaggio, un momento, uno snodo dei primi cento giorni dall’irruzione del Covid, da quel 21 febbraio che proiettò su Codogno le - sinistre - luci dei riflettori di tutta Europa.

Poletti lavora nel team di comunicazione della Fiera di Milano e si è affermato come una delle voci italiane più autorevoli sul social network Linkedin, che lo ha visto aggiudicarsi il primo posto nella classifica delle “top voice” italiane maschili. Laureato in musicologia, l’autore ha alle spalle anche la curatela di due edizioni del Dizionario dell’opera di Baldini & Castoldi. In questo libro ha coltivato il tentativo di «aprire lo scrigno delle parole che, ai tempi del Covid-19, si sono imposte nel linguaggio di tutti i giorni, segnando l’avvento di nuovi approcci all’esistenza. Lo facciamo a partire da alcune storie che nel turbinio dell’emergenza epidemiologica sono emerse dai media».

Il capitolo dedicato a “Paura mai” chiama in causa San Donato, e nello specifico l’istituto salesiano Maria Ausiliatrice. Dove germoglia un’idea, «trovarsi tutte le sere del calendario scolastico, per raccogliere i pensieri e condividere le emozioni. Nasce così la “buonanotte” delle ore 20.45 e delle 21, animata rispettivamente dai docenti e dagli studenti delle scuole elementari e delle medie. La buonanotte è per tutti (...). Sera dopo sera, racconto dopo racconto, nell’arco della manciata di minuti dedicati alla riflessione sul coronavirus, nasce l’alfabeto della fiducia», scrive Poletti nel libro.

Tanta attenzione viene anche riversata su Radio Codogno: «Nel clima da “chiuso tutto, tutti chiusi” nasce l’esigenza di ascoltare la “voce della resistenza”: ecco, su Radio Codogno, due dirette al giorno, trasmesse anche sulla pagina Facebook, con la possibilità di chiamare la redazione per condividere la nuova vita».

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