LA MOSTRA L’incanto dei fiori nell’arte italiana

Alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo

Se il Floreale o Liberty è stato un movimento artistico europeo di grande impatto estetico a fine ottocento e inizio novecento, pienamente compreso in quel periodo che precede la Prima Guerra Mondiale e coincidente con il decadentismo della Belle Epoque, dei vari secessionismi e delle proto avanguardie; il dipingere fiori al contrario consente di vivificare in un modo vicino al “nostro contemporaneo” un genere tanto trasversale in tutte le epoche (allora era la Natura morta a essere codificata) da inventare nuove concezioni sia artistiche sia filosofiche nell’approdo al XX secolo fino a quest’ultimo venticinquennio del nuovo millennio. In ciò l’indagine compiuta da Daniela Ferrari e Stefano Roffi, curatori di “Flora. L’incanto dei fiori nell’arte italiana dal Novecento a oggi” (aperta fino al 29 giugno alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, a pochi km da Parma. Catalogo Dario Cimorelli Editore), risulta efficace sia dalla prospettiva meramente visuale sia nelle strette relazioni che le opere intessono tra esse e con il luogo che le ospita. Infatti, parallelamente alla mostra , è da registrare il restauro del Parco Romantico della villa appartenuta al raffinato musicologo, scrittore e collezionista, Luigi Magnani, che ospitò poeti come Montale e Ungaretti e artisti a lui vicini come Morandi e uno scienziato come l’etologo Konrad Lorenz. Dunque, in tale rinnovato contesto l’esposizione è il risultato di una brillante unione cronologica di artisti di un’Italia che tentava di tessere una ragnatela di relazioni tutta compresa nell’evolversi dei linguaggi artistici del vecchio continente. Ecco: l’affacciarsi di soluzioni simbolistiche (Previati e il magnifico dittico di Chini), proto futuristiche (Boccioni prima maniera ancora insufflato dal divisionismo segantiano) e poi ancora futuristi, metafisici, prima e seconda scuola romana fino a salire all’ultimo novecento e alla contemporaneità ormai sganciata da un’idea compatta dell’Arte.

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