Una firma per il diritto alla vita

«L’embrione umano merita il rispetto della sua dignità e integrità. Per garantire la coerenza nei settori di sua competenza dove la vita dell’embrione umano è in gioco, l’Unione Europea deve introdurre un divieto e porre fine al finanziamento di attività presupponenti la distruzione di embrioni umani in particolare in tema di ricerca, aiuto allo sviluppo e sanità pubblica». Sono questi gli obbiettivi dell’iniziativa “Uno di Noi”, primo gesto di unità tra i pro life di tutti i Paesi comunitari, rilanciato in Italia dal Movimento per la Vita e già promossa anche in numerose città dello Stivale.

Il titolo, “Uno di Noi”, concentra lo sguardo sulla questione essenziale attorno alla quale ruotano tutti i problemi inerenti alla vita umana nascente, rifiutando la concezione tipica della cultura abortista che distoglie l’attenzione dal figlio concepito ma non ancora nato, considerandolo alla stregua di un «grumo di cellule», di una «vita, ma non umana e non individuale».

Dopo un lungo iter legislativo, l’11 maggio 2012 la Commissione Europea ha registrato la richiesta di raccogliere firme per questa campagna in difesa del “bambino non nato”. Secondo quanto stabilito dal Trattato di Lisbona, se il numero minimo di adesioni raggiungerà il milione, la Commissione sarà obbligata entro tre mesi a dare una risposta, preceduta da un’audizione ad alto livello degli organizzatori. Qualora invece non si raggiungesse la quota di adesioni auspicata, la ricaduta sarebbe comunque significativa, data la sensibilità dei parlamentari europei nei confronti dell’opinione pubblica e quindi del parere dei cittadini, loro potenziali elettori.

La posta in gioco è altissima, perchè mira a recuperare il senso di espressioni quali “dignità umana”, “diritti dell’uomo”, “uguaglianza” che, pur ricorrendo nel Trattato di Lisbona e nella Carta Europea dei Diritti Fondamentali, non sono in grado di proteggere inequivocabilmente il diritto alla vita, se questo viene inteso sin dal concepimento.

È urgente fare tutto il possibile per restituire all’Europa i valori su cui si fonda, tanto più in un momento in cui la crisi economica offusca l’idea stessa di Ue, pensata solo come luogo del benessere materiale, e in cui i cittadini si sentono distanti dagli ideali cristiani che mossero i padri fondatori.

Sul sito del Movimento per la Vita, www.mpv.org, è possibile approfondire la storia dell’iniziativa e leggere la bozza di atto giuridico presentata alla Commissione Europea, ma soprattutto gli interessati troveranno uno spazio apposito per depositare la propria firma di sostegno. Il movimento provvederà nelle varie città alla raccolta anche per via cartacea, entro e non oltre il 10 maggio 2013. Una data significativa perchè si inserisce all’interno dell’“Anno della cittadinanza europea”, indetto dall’articolo 11 del Trattato di Lisbona, allo scopo di rafforzare nella coscienza dei cittadini di tutti gli Stati della Ue la percezione di essere un popolo unito da cultura e ideali.

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