Dal vescovo Malvestiti nuovo appello all’accoglienza

Le parole del vescovo di Lodi sono risuonate nella tarda mattinata di oggi nella chiesa di San Filippo, in occasione dei 500 anni trascorsi dalla sua nascita: «Il genio della carità cristiana è ancora all’opera se camminiamo nello Spirito del Risorto. Cosa avrebbe fatto ai nostri giorni san Filippo Neri nel campo della accoglienza? Non perdiamoci nel clamore delle dichiarazioni e contro dichiarazioni: accogliamo! Per la terza volta dico alla comunità ecclesiale: potremo dopo l’apertura delle porte papali per il giubileo aprire quella della cattedrale senza aprirci alla accoglienza di chi cerca solo di sopravvivere con dignità? Prudenza, sì! E cautela e ogni verifica: ma sempre generosità». È la terza volta nel giro di pochi giorni che monsignor Malvestiti affronta il tema dei profughi nel corso delle sue omelie. Lo ha fatto anche ieri, invitando la comunità cristiana all’accoglienza, non mancando però di sottolineare la necessità di farlo con prudenza, cautela e con ogni verifica. Un tema, quello dell’accoglienza, che da qualche settimana è diventato d’attualità, per quanto avvenuto in alcune località italiane. Il vescovo è la guida spirituale di un territorio che ha sempre fatto dell’accoglienza una delle sue bandiere.

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