«Via l’Imu sulla prima casa»

«Via l’Imu sulla prima casa». È questa la proposta che arriva dalla Lega nord di Sant’Angelo. Il “Carroccio” sfida il sindaco Domenico Crespi «a mettere in campo misure concrete a favore delle giovani coppie che già pagano un mutuo e degli anziani con pensioni basse». E anche la lista civica “Sant’Angelo Nostra” bolla come un errore la decisione dell’amministrazione comunale di incrementare l’aliquota Imu sulla prima casa nella seconda metà del 2012. Quello dell’imposta sugli immobili è uno scontro tutto interno al centrodestra: da una parte l’amministrazione Crespi (sostenuta dal Popolo della libertà), dall’altra la Lega e la lista civica che nel 2012 aveva candidato Giuseppe Carlin alla carica di sindaco e che al suo interno ha numerosi simpatizzanti dei partiti di centrodestra. Le minoranze (Lega e “Sant’Angelo Nostra” appunto) incalzano. Crespi ipotizza «nel corso del 2013 la revisione delle tariffe Imu».

Il capogruppo del Carroccio, Maurizio Villa, chiede «l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, che nel 2012 ha generato un gettito di circa 560mila euro». «L’operazione è fattibile - aggiunge - perché l’introito dell’Imu sulla prima casa va tutto ai comuni e non allo Stato. Se Crespi non vuole abolire del tutto l’imposta, almeno vada incontro alle famiglie giovani (che hanno acquistato una casa con un mutuo, ndr) e agli anziani». Rosita Sali, capogruppo di “Sant’Angelo Nostra”, parla invece dell’Imu sulla prima casa come di «un salasso che poteva essere evitato ai santangiolini». Il riferimento è all’aumento dell’aliquota base, stabilito dalla maggioranza. Un incremento che tuttavia, secondo il sindaco, è stato minimo (aumento ben più rilevante ha riguardato la seconda casa).

A tenere banco è però anche l’elevato costo della raccolta dei rifiuti. «Il Comune di Sant’Angelo sta spendendo moltissimo - attacca Villa - nel 2012 la spesa finale arriverà a circa 1 milione 800mila euro, a fronte di entrate Tarsu che non superano il milione di euro. La Lega chiede al sindaco se vale la pena di continuare ad aspettare la nascita di Sogir (e nel frattempo proseguire con il servizio Astem, ndr) o se invece non sia meglio fare una nuova gara d’appalto per contenere i costi».

Sali ritiene che «la questione dei rifiuti sia stata malgestita dall’amministrazione comunale. Entro settembre riteniamo sia opportuno arrivare a una decisione: o si sceglie la strada di Sogir (la costituenda società pubblica lodigiana di raccolta rifiuti, ndr) o si fa una gara d’appalto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA