DELIZIE IN COLLINA San Colombano avrà il suo dolce grazie a panifici e pasticcerie

Sarà proposto per la prima volta: è una colombina spolverata di zucchero

Anche San Colombano al Lambro avrà il suo dolce e sarà proposto per la prima volta in occasione della festa patronale, quest’anno anticipata di un giorno, sabato 20 novembre. Nato dall’esperienza e dalla sinergia delle pasticcerie e degli storici panifici banini che hanno condiviso l’idea e alla fine hanno elaborato un dolce che, nella forma rimanda a San Colombano: una colombina, spolverata di zucchero al velo per renderla bianca (in gaelico, la lingua irlandese, Colum Bán, significa “colomba bianca”).

Al dolce connubio che ha dato come risultato il dolce di San Colombano si sono confrontati in uno spirito collaborativo le pasticcerie Tosi e Grossi, l’Antico Forno Segalini, Il Panificio Viviani, “Pane e d’intorni” e “Non solo pizza di Carmine”. Si tratta di un impasto semplice, della tradizione contadina, che ripropone la fragranza di prodotti genuini come latte, farina, uova, zucchero con qualche ingrediente che rende originale il risultato finale.

La colombina rievoca quel miracolo compiuto dal Santo monaco irlandese quando fu invitato alla corte dalla regina Teodolinda. Gli venne servito un sontuoso pranzo a base di selvaggina pregiata, ma era un venerdì di quaresima. Per non offendere la sovrana e anche la propria fede, nel benedire le pietanze, trasformò le carni in candide colombe di pane (come erano i loro abiti), permettendo così ai suoi monaci di rifocillarsi e ai commensali di riconoscere l’errore compiuto. È da questo fatto che sarebbe nata la colomba pasquale (il dolce comunque sarebbe di origine longobarda), un pane a forma di colomba che sarà presto impreziosito da uvetta e arricchito di canditi.

Si partirà quest’anno con una ricetta base, semplice, per poi negli anni caratterizzarlo con varianti che lo distingueranno tra i dolci del territorio. Siamo solo all’inizio ma le premesse ci sono.

Intanto, fuori stagione, il dolce della colombina si potrà trovare solo a San Colombano, sarà esposto nelle vetrine dei fornai e delle pasticcerie.

Le celebrazioni del patrono quest’anno avranno il loro culmine nella messa solenne del 20 novembre alle 10, che sarà presieduta dal vescovo irlandese monsignor Paul Tighe, segretario del Pontificio Consiglio della Cultura; ai fedeli banini si uniranno, per condividere la gioia della festa, rappresentanti delle Comunità colombaniane con i loro parroci e i loro sindaci oltre alle autorità civili dei comuni limitrofi e i sacerdoti del vicariato e tanti altri amici di San Colombano.

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