Rimandata la resa dei conti nel Pdl

Riunione molto tesa dopo la sconfitta elettorale di Codogno

Chi si aspettava la caduta di qualche testa, resterà deluso: nessuna dimissione, nessun passo indietro.

Che però gli stati generali del Popolo della libertà lunedì sera siano stati appuntamento di fortissima tensione è constatazione che ha rispettato le attese: promossa al circolo ricreativo di vicolo Monte Nero, la riunione ha riservato tre ore di toni accesi, parole grosse, litigi a muso duro proseguiti anche dopo il termine dell’incontro. Se resa dei conti doveva essere, questa però non c’è stata.

I bene informati sottolineano: «Solo rinviata». I più ottimisti dicono dopo l’estate, quando dovrebbero tenersi (il condizionale è d’obbligo, visto i reiterati rinvii) i congressi del Pdl provinciale e cittadino. Di certo c’è che dopo una settimana di dichiarazioni al vetriolo, dove a lanciarsi i coltelli sono stati il coordinatore provinciale del Pdl Claudio Pedrazzini e la collega di partito (nonché assessore provinciale a fianco dello stesso Pedrazzini) Nancy Capezzera, il Pdl sembra al momento deciso a tirare il freno. Gli occhi sono tutti puntati sugli esiti dei ballottaggi alle amministrative, Milano in primis. E da lì capire come ripartire per dare slancio a un partito sempre più dilaniato da correnti e faide interne.

Così si è visto anche lunedì sera a Codogno, dove l’analisi politica della sconfitta delle elezioni cittadine ha portato gli attriti tutti attorno allo stesso tavolo, quello che ha visto scendere a Codogno Pedrazzini, la Capezzera, il vice coordinatore Pdl Giancarlo Regali, esponenti Pdl del consiglio provinciale e del direttivo di Lodi. Presente il segretario cittadino Pdl Severino Giovannini, l’ex sindaco Emanuele Dossena, oltre che anche i candidati Pdl in lista con l’ex primo cittadino e numerosi iscritti del territorio. Si diceva delle correnti: il consigliere provinciale Domenico Monti durante la riunione ha chiesto esplicitamente le dimissioni di Pedrazzini, a prendere le difese di quest’ultimo sono stati però Giovannini, il consigliere provinciale Mario Rocca (Insieme per il Lodigiano). Sotto traccia la posizione della Capezzera (un sms inviatole dal ministro Ignazio La Russa pare l’avesse invitata ad una posizione di silenzio).

Forte la tensione anche tra Dossena ed alcuni presenti, questi ultimi pronti ad imputare all’ex sindaco il non aver fatto quel passo indietro chiesto invece dalla Lega. Nella riunione è uscita più volte la parola «rinnovamento»: a sostenerla, tra gli altri, l’ex consigliere Andrea Alloni che, sulla base del segnale dato dagli elettori, ha auspicato in una direzione cittadina del partito «ringiovanita». «Non mi dimetto - sottolineava però ieri Giovannini -. L’ho già detto: in sede di congresso, rimetterò il mandato nelle mani degli iscritti, loro mi hanno eletto, a loro decidere se riconfermarmi. Di certo, anche fuori dalla direzione del partito, non smetterò di impegnarmi per il bene del centrodestra e della città».

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