«Profughi in Rsa, le anziane rischiano»

Rifondazione attacca la Protezione civile: «Ubicazione sbagliata»

Profughi in Rsa: Rifondazione comunista si scaglia contro la scelta dell’ex psichiatrico come sede di accoglienza per i dodici rifugiati africani e invia tre diffide ai responsabili di Rsa, Asl e Protezione civile. «Perché in Rsa è in atto un reato, si stanno violando i diritti delle persone», questa la durissima accusa del segretario cittadino e provinciale di Rc Andrea Viani. Sue le diffide indirizzate al direttore dell’Rsa Annunziata Borgese, al direttore sociale Asl Giancarlo Iannello e ai responsabili di Protezione civile. Per tutti, una sola considerazione: «Estremamente pericolosa la convivenza in Rsa di due emergenze, quella delle pazienti psicogeriatriche e quella dei profughi». Secondo Viani, sia il direttore dell’Rsa che il direttore sociale Asl «stanno mettendo a rischio la salute delle donne ricoverate visto che, per le loro condizioni, queste pazienti vivono ogni cambiamento come un trauma. Non dimentichiamo cosa successe quando alcune donne furono trasferite a San Colombano: solo per il cambiamento di ambiente, alcune di loro morirono». Ecco perché per Viani la Borgese e Iannello «avrebbero dovuto rifiutarsi di ospitare in Rsa i rifugiati, a tutela della salute delle ricoverate». La terza diffida è per i vertici della Protezione civile, «visto che si dice che sia stata la Protezione civile a gestire questa emergenza. L’ha fatto talmente bene che ha trasformato una situazione di emergenza in una situazione di pericolo. A tutto discapito anche degli stessi rifugiati, che dovrebbero godere di una ospitalità normale, non di una convivenza ad alto tasso di criticità». Viani ieri ha contattato il sindaco Vincenzo Ceretti, la richiesta è stata di trasferire temporaneamente i rifugiati in fiera. Tiepida, peraltro, la reazione del primo cittadino: «La questione non è passare da una collocazione precaria ad un’altra, piuttosto individuare un percorso di accoglienza stabile e più rispondente alle necessità di queste persone». E intanto ad infuriare è la polemica politica. È sempre Viani che replica alla Lega, «lei sì- dice- politicamente vigliacca, perché in città sbraita quando è proprio la Lega a gestire l’emergenza profughi, dal livello nazionale al territoriale». Per questo Viani ha invitato Ceretti a non concedere alla Lega l’ok al banchetto in piazza che il Carroccio vorrebbe attivare sabato proprio sulla questione profughi. «Se la Lega sarà in piazza, in piazza ci andremo anche noi», ha minacciato Viani. Di certo, a distanza di quattro giorni dall’arrivo dei profughi, sulla questione regna il caos. Ancora non è stato risolto il black out informativo sui passaggi decisionali che hanno portato alla scelta dell’ex psichiatrico per i rifugiati. Dal municipio cittadino alla prefettura di Lodi, a mancare sono le comunicazioni istituzionali sul trasferimento in Rsa. «Sembra paradossale, ma ancora non si riesce ad individuare l’interlocutore che chiarisca questi passaggi», confermava ieri Ceretti. Due incontri oggi tenteranno di sbrogliare la matassa: in prefettura si tenterà l’avvio di una “cabina di regia” per il governo di simili situazioni di emergenza, nel pomeriggio l’Asl incontrerà invece le sigle sindacali. Che sono sempre sul piede di guerra: la mobilitazione è quella dell’Usb di Gianfranco Bignamini che ieri in Rsa ha posizionato bandiere di presidio.

Nel frattempo continua la permanenza dei profughi in Rsa: per loro pasti in arrivo dalla casa di riposo, servizio di lavanderia sempre dell’ex Ipab e orari di uscita dalle 8 alle 21.

Luisa Luccini

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