La Lega di Lodi a fianco dei “secessionisti”

«Si mettono in carcere delle persone per un reato di opinione e poi si liberano i delinquenti. Non si può dare una risposta giudiziaria

al forte malessere che sta emergendo da Lombardia e Veneto»

I “secessionisti” se ne stanno in carcere per un reato d’opinione, «si preferisce liberare i delinquenti». Il Carroccio è andato su tutte le furie ed ecco perché più di cinquanta militanti nella giornata di domenica sono partiti da Lodi in pullman alla volta di Verona. Tutti pronti per partecipare alla manifestazione di solidarietà nei confronti delle 24 persone arrestate la scorsa settimana con l’accusa di terrorismo. Tra queste anche un lodigiano, Luigi Faccia,il quale al momento dell’interrogatorio si è avvalso della facoltà di non rispondere, per poi rilasciare dichiarazioni spontanee: «In quanto responsabile per il Veneto delle forze di liberazione al servizio della Veneta Serenissima Repubblica, mi dichiaro prigioniero di guerra».

Della delegazione lodigiana facevano parte il deputato Guido Guidesi, il segretario provinciale Flavio Parmesani, il consigliere regionale Pietro Foroni, il segretario cittadino del capoluogo Sara Casanova, il sindaco di Marudo Claudio Bariselli, il consigliere comunale di Lodi Matteo Boneschi e diversi esponenti dei Giovani padani.

«Non si può incarcerare chi esprime un’opinione, in questo caso di autonomista, un’opinione che mi sento di condividere - afferma l’onorevole Guido Guidesi -. Questo Stato preferisce liberare i delinquenti. Il Pd al governo ha già fatto 5 svuotacarceri e ha abolito il reato di clandestinità, aprendo le porte agli immigrati. Questa crisi, sociale, economica ed occupazionale sembra non avere via d’uscita, Lombardia e Veneto mantengono tutto il Paese mentre altrove né si rispettano le regole né si paga quanto si dovrebbe pagare. La nostra è stata una reazione democratica. Lo Stato - conclude Guidesi - ha risvegliato il sentimento di oppressione del Nord».

Pietro Foroni sottolinea che il caso dei “serenissimi” è diventato un «processo sulle intenzioni e sulle idee, queste persone sono state intercettate per due anni spendendo milioni di euro, e tutto per un trattore idoneo a fare la rivoluzione? Allora le aziende agricole nel nostro territorio possono essere considerate dei potenziali eserciti». L’ex presidente della Provincia sottolinea poi l’intento pacifico della manifestazione.

«È assurdo - rincara la dose Flavio Parmesani - che persone che non hanno commesso un reato siano in carcere, mentre ci sia in libertà chi ha commesso reati molto gravi. Non si può dare una risposta giudiziaria al forte malessere che sta emergendo dalla Lombardia e dal Veneto, servono altre risposte. Non è un malessere solo economico, dovuto a cinque anni di recessione che comunque hanno influito, ma anche morale».

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