La Fiera di Codogno e il Lodigiano da promuovere: 14 allevamenti e 133 capi

L’EVENTO Il sindaco Passerini: «È stato impegnativo essere qua oggi, siamo come un albero che va verso il cielo e resiste a qualunque tempesta»

“Un passo indietro nel futuro” con la 234esima Fiera di Codogno. L’attesa manifestazione ha preso il via questa mattina, martedì 18 novembre, con la cerimonia inaugurale. «Questo è ancora un anno di transizione - ha detto il sindaco Francesco Passerini, in riferimento al cantiere ancora in corso nel polo fieristico -. È stato impegnativo essere qua oggi; dall’anno prossimo questo spazio sarà utilizzabile per tutto l’anno da tutti. Secondo noi la nostra comunità deve essere come un albero che va verso il cielo e resiste a qualunque tempesta perché ha radici forti che lo tengono legato al territorio».

«Quest’anno - ha spiegato il direttore tecnico Giovanni Ferri - abbiamo 14 allevamenti con 133 capi iscritti a cui si aggiunge un’altra sessantina di bovini. È un numero consistente; ci avviciniamo a 200 unità». Nella sala teatrale del polo fieristico anche i sindaci di Vo’ Mauro Delluniversità e di Solagna Stefano Bertoncello, due comunità la cui storia si intreccia con quella di Codogno: nel primo caso per via della pandemia, nel secondo perché Codogno accolse i solagnesi dopo che la grande guerra costrinse gli abitanti dei paesi antistanti al Monte Grappa ad abbandonare la loro terra.

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Dopo la benedizione del parroco di Codogno monsignor Gabriele Bernardelli e un giro della fiera, le autorità presenti si sono riunite nell’area eventi del padiglione commerciale e artigianale per il buffet inaugurale, offerto da amministrazione comunale, Confartigianato e Bcc Centropadana, a cura dei docenti e degli allievi della Scuola di ristorazione del Calam.

Sul “Cittadino” di mercoledì 19 novembre quattro pagine dedicate all’evento

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