IL CASO Farmacista di Caselle Landi trova una scorta del medicinale salvavita

Dopo la denuncia di una paziente della Bassa, l’intervento del dottor Paolo Gabri

Dal farmacista di Caselle Landi una mano tesa alla donna di Castelnuovo che sabato, su “Il Cittadino”, aveva lanciato un appello per reperire un medicinale salvavita. «Ho contattato la ditta, da lunedì potrò fare l’ordine diretto in modo da bypassare il grossista» spiega Paolo Gabri, titolare della farmacia di Caselle Landi, che sabato mattina, appena letta la notizia, si è subito attivato per capire come aiutare la donna.

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Il farmaco in questione è il Creon, prodotto per uso orale che svolge la funzione degli enzimi pancreatici, prodotto dalla casa farmaceutica statunitense Viatris. Per trovarlo c’è chi lo ha ordinato in Svizzera e chi in Germania. Spendendo dai 40 ai 100 euro a confezione. Una spesa insostenibile, se si considera che una scatola copre in media una settimana di terapia. E poi si è punto a capo. Ma a prescindere dal prezzo, il problema è un altro. Perché il Creon è irreperibile. «Una decina di giorni fa la ditta aveva inviato una mail con l’informativa che il farmaco sarebbe rientrato nel circuito nel giro di pochi giorni, poi ci sono stati ancora problemi e hanno ritardato – spiega il dottor Gabri -. Io non ho clienti che usano questo farmaco, qualche settimana fa mi avevano chiamato da Castelnuovo per chiedere del Creon e avevo fatto una ricerca ma non si trovava. Poi quando ho letto l’appello sul Cittadino ho contattato la ditta e non dovrebbero esserci problemi a fare arrivare una scorta di un paio di mesi per essere tranquilli e aggirare la questione del contingentamento». Se dalle informazioni del farmacista, il medicinale dovrebbe tornare reperibile, per qualche mese trovarlo non sarà infatti facile. Nella Bassa, a detta della donna che si è rivolta a “Il Cittadino”, sono almeno tre i malati che necessitano del Creon. Ma sul territorio sono presumibilmente di più. Per tutti quindi la buona notizia che sarà reimmesso in circuito. Ma anche la cattiva che non sarà subito facile poterne fare scorta.

«Ho sentito il collega della farmacia di Zorlesco e farà la stessa cosa – conclude il dottor Gabri -. Vogliamo far arrivare uno stock dalla ditta in modo da aiutare chi ne ha bisogno». Il territorio che fa rete per non lasciare i malati soli.

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