CASTELNUOVO Farmaco salvavita
esaurito in Italia: costose trasferte per trovarlo

Il dramma di una paziente: «Una confezione in Germania costa 40 euro, in Svizzera 100»

Pazienti con gravi problemi al pancreas senza farmaci salvavita, scatta l’allarme. A lanciarlo è una donna di Castelnuovo. Il medicinale introvabile nelle farmacie e senza nemmeno gli equivalenti è il Creon, un farmaco che svolge la funzione degli enzimi pancreatici. «Mia figlia - commenta una paziente che vuole sollevare il problema nella speranza di poterlo risolvere a breve - è riuscita a trovare un paio di scatole in Germania, ma una scatola che a me dura 8 giorni, visto che devo prendere 10 pastiglie al giorno, costa 40 euro e poi hanno detto che anche là scarseggiano. In Svizzera, invece, si arriva a superare i 100 euro per una scatola. Io in Italia sono esente, ma a parte i costi il farmaco è irreperibile».

La donna denuncia una situazione che rasenta l’assurdo. «È arrivato l’avviso ai medici e alle farmacie che il farmaco non è più reperibile - dice -, se ne parlerà forse a marzo, dicono. Hanno fatto una consegna, poi intorno a maggio si sono interrotte. Ho provato a rivolgermi a Piacenza, ma anche là non ne hanno e poi a chi arriva da fuori non le danno. Anche in Veneto dove io sono in cura non ne hanno. Qua tra Castelnuovo e Meleti siamo in 3 con lo stesso problema. Una persona è andata fino a Rapallo a prendere l’ultima scatola rimasta in una farmacia, un’altra ha detto che avrebbe provato a ridurre la terapia, ma il mio medico me l’ha sconsigliato, si compromettono gli altri organi. Io senza quel farmaco non assimilo nulla. Ho sentito tutte le farmacie, a Lodi, Casale, Monticelli, Castelvetro, non ne hanno». La donna chiede che l’Aifa dia qualche spiegazione in più. «Io sono ammalata da quasi 4 anni - dice -, era già successo un episodio simile. Avevano tolto un farmaco dal mercato senza dire nulla, poi avevano introdotto questo. Io ho una pancreatite cronica con il pancreas pieno di cisti. Il Creon è davvero un salvavita, senza il farmaco le cisti si ingrossano e non mando giù neanche l’acqua. Quando mi sono ammalata nel 2020 ho dovuto fare delle punture per 8 mesi, ma ho dovuto pagarle io perché Regione Lombardia non me le riconosceva, a differenza che in Veneto e in Emilia. Una scatola con 5 iniezioni che a me bastavano per un giorno e mezzo costava 35 euro. Io usavo 3 scatole a settimana. Abbiamo scritto in Regione, anche il Veneto si era mosso, ma il succo della risposta di Regione Lombardia era stato: «Se volete curarvi vi pagate voi le iniezioni».

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