CODOGNO «Non è prevista in città l’apertura di un centro culturale islamico»

Il sindaco sgombra il campo da ogni equivoco: «L’area di via Po è a vocazione produttiva»

Il sindaco di Codogno Francesco Passerini rassicura i cittadini: «In città non è previsto l’insediamento di nessun centro culturale islamico; si sta discutendo del nulla». Non usa giri di parole Passerini e in maniera netta interviene per sgombrare il campo da equivoci e strumentalizzazioni dopo le notizie circolate a mezzo stampa sull’ipotetica apertura di un centro culturale islamico a Codogno, nell’ex fabbrica Polenghi di via Po, al confine con San Fiorano.

«Nessuna associazione, nessun privato, nessuno ha mai protocollato una richiesta, un progetto di questo genere in Comune e nessuno ha mai chiesto un incontro, inviato una mail, fatto una telefonata a proposito - spiega Passerini -; inoltre, dal punto di vista urbanistico, un’idea simile non potrebbe comunque essere realizzata in via Po, perché l’area è a destinazione industriale-produttiva». Concetto ribadito dall’assessore all’urbanistica Giovanni Bolduri: «Nel Piano di governo del territorio quell’area risulta produttiva, quindi un luogo di culto o una realtà come il centro culturale islamico non potrebbe tecnicamente essere realizzata».

Come sottolineato da Passerini dunque, se anche l’associazione privata in questione giungesse ad acquistare il fabbricato privato di via Po, dovrebbe comunque fare i conti poi con l’impossibilità urbanistica di realizzare un centro culturale islamico in quel sito.

Ma il primo cittadino parla chiaro anche dal punto di vista politico. «Dalle parole del Pd di Codogno emerge in maniera chiara che il Partitto democratico sostiene e addirittura auspica la realizzazione di un centro culturale islamico a Codogno e la cosa non ci sorprende, ma la Lega e il centrodestra la pensano con orgoglio diversamente - dichiara Passerini -: noi abbiamo un’altra visione di città rispetto al Pd, perché noi non vogliamo un centro culturale islamico a Codogno, un centro dove, come abbiamo appreso dalle notizie di stampa, si farebbero degli spazi a parte per le donne (mensa, palestra, ndr); per noi le donne hanno il diritto di essere rispettate, di non essere discriminate e hanno diritto alla parità ed è questa la cultura che noi difendiamo, con coerenza sì, e sulla quale vogliamo continuare a costruire il futuro della nostra città - conclude il sindaco di Codogno -; non sono valori negoziabili, dunque non c’è tavolo di confronto che tenga».

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