CODOGNO L’Ats vuole fare luce dopo l’episodio dell’ambulanza a prezzi folli. Chi ha chiamato la cooperativa?

160 euro per trasportare la 90enne di Codogno dall’ospedale alla casa di riposo: la ricostruzione

Chi ha chiamato la cooperativa Air Medical Assistance giovedì 3 febbraio? La domanda è d’obbligo dopo i 160 euro fatturati dall’associazione torinese a una 90enne invalida di Codogno per 200 metri di trasporto in ambulanza dal pronto soccorso codognese, dove il giorno di San Biagio era stata ricoverata per un’emorragia, fino alla casa di riposo dell’Asp Basso Lodigiano dove risiede. Una cifra esorbitante per un tragitto di pochi minuti.

Ieri la notizia ha fatto scattare controlli interni da parte dell’Azienda ospedaliera, che avrebbe passato in rassegna i tabulati e le registrazioni delle telefonate del 3 febbraio, per capire da dove sia partita la chiamata ad Air Medical Assistance. Escluso che a farla siano stati i famigliari dell’anziana, né tanto meno l’Asp.

Leggi anche

Quindi nel pomeriggio la direzione della ASST di Lodi ha diramato la seguente nota: «Per quanto concerne la segnalazione ricevuta per il tramite del Sig. Bignamini si comunica che solo le attivazioni del 118 sono a carico del SSN (sistema sanitario nazionale), così come nei casi di ospedalizzazione domiciliare è l’ASST a provvedere al pagamento del servizio di trasporto - si legge -. Ogni altra forma di trasporto da RSA a Ospedale o viceversa è considerato un trasporto al domicilio e pertanto a carico del paziente o della RSA a seconda degli accordi presi tra due soggetti privati. Per agevolare il paziente e i famigliari viene messo a disposizione nei presidi ospedalieri della ASST un elenco di Croci e servizi di trasporto con ambulanza convenzionati e accreditati dove viene indicata, oltre al recapito telefonico, anche la distanza tra la sede e la località in cui il servizio deve essere effettuato».

L’elenco riporta 21 associazioni, i chilometri di distanza di ognuna dall’ospedale, e proprio in base alla distanza, la priorità di chiamata. Così al numero 1 si trova per ovvie ragioni la Croce Rossa di Codogno. Al 2 la Croce Casalese, al 3 la Croce Lodigiana, eccetera. Air Medical Assistance è al 20esimo posto. Il penultimo. E il perché semplicissimo: come si legge sull’elenco, l’associazione torinese dista dall’ospedale di Codogno 60,3 chilometri. Più lontano c’è solo Ata Soccorso Milano a 63,8 chilometri. Tant’è che per lo stesso trasporto, le Croci locali avrebbero fatto pagare alla 90enne pressappoco 40 euro. Quattro volte meno di quanto contabilizzato da Air Medical Assistance. Resta l’interrogativo iniziale, cui risponde il comunicato dell’Asst: il pronto soccorso. «Laddove presente un famigliare o il paziente sia in grado di provvedere personalmente, l’attivazione del servizio viene fatta direttamente da chi deve usufruire del trasporto. In caso di indisponibilità di un parente o caregiver, come accaduto nel caso di specie, sono i responsabili del reparto che scorrono l’elenco partendo dalla Croce più vicina in termini di distanza da percorrere. Per le RSA, la chiamata viene effettuata dal reparto che, spesso, data la carenza di ambulanze sul territorio, trova come disponibili ambulanze provenienti da località più lontane». Appurato ciò, sono state contattate prima tutte le altre Croci in elenco. Secondo le verifiche del direttore generale Salvatore Gioia sì.

© RIPRODUZIONE RISERVATA