Casale, polemiche sulle multe elettorali

Concordati e Labbadini contro i vigili: «Noi regolari, e perché Salvini non è stato multato?». Il sindaco: «Verbale anche a noi, non ne facciamo un dramma»

La sfida elettorale diventa una guerra di multe tra centrodestra e centrosinistra: il camper elettorale di Gianfranco Concordati è stato inseguito e multato dalla polizia locale perché presentava sulle fiancate pubblicità elettorali. «Allibiti, faremo ricorso», dice Concordati, ma dai suoi partono accuse ben più accese: «Perché il camper elettorale di Salvini il giorno prima non è stato multato? C’è un attacco contro di noi».

Il tutto è successo sabato poco dopo mezzogiorno:il camper elettorale di «Tutti per Casale», è stato inseguito da due auto della polizia locale in via Cesare Battisti e fermato. La comitiva si è poi spostata al comando di polizia locale, e alla fine il camper è stato multato in base all’articolo 23 del codice della strada relativo alla pubblicità sui mezzi. In pratica è stato contestata la pubblicità elettorale sulla fiancata del camper, per un importo di circa 400 euro. «Ma queste cose succedono solo a Casale - dice Alberto Labbadini della lista «Tutti per Casale» -. Ovunque ci sono camper che girano l’Italia per le elezioni e a nessuno è stato fatto nulla, solo a noi. Sarà un caso? E a dire di più, il giorno prima sotto il naso della polizia locale, parcheggiato in divieto di sosta sotto la Torre Pusterla, c’era il camper elettorale di Salvini, pieno di scritte pubblicitarie. Allora non ci si è sentiti in dovere di multare il leader della Lega Nord? Dobbiamo desumere che o c’è stata un’omissione d’atto d’ufficio nel caso di Salvini oppure c’è un attacco contro di noi. A maggior ragione perché sappiamo per certo che la polizia locale è stata chiamata ad intervenire, e abbiamo forti sospetti su chi l’abbia chiamata».

Anche un attivista della Lega Nord è stato multato perché aveva, su alcuni vetri della propria auto privata, alcuni manifesti elettorali inneggianti un candidato. «Ma le due multe non sono paragonabili - spiega Concordati -. L’attivista ha preso dei manifesti elettorali e li ha attaccati ai vetri, senza permessi. Noi abbiamo spiegato per filo e per segno dove il camper elettorale sarebbe stato e abbiamo pure pagato il dovuto al comune per ottenere l’autorizzazione. Abbiamo segnalato al prefetto la questione e faremo di sicuro ricorso». Fredda la risposta del sindaco Flavio Parmesani: «Il codice della strada non l’ha fatto il comune di Casale - afferma -. Anche uno dei nostri ha preso una multa, ma non abbiamo fatto tutto il cinema del centrosinistra. Se c’è stata un’applicazione errata del codice, facciano ricorso, e sarà loro riconosciuto».

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