“Arturo” porta in dote 100mila euro

Il governo stanzia le risorse per la compensazione in campo ambientale a vantaggio dei siti nucleari: per il Lodigiano a ricevere

gli indennizzi saranno Caselle Landi (57.525) e Castelnuovo (48.437)

“Arturo” non fa più paura nella Bassa: dopo essere stata messa in sicurezza, a settembre partirà l’iter per lo smantellamento definitivo della centrale nucleare di Caorso, e intanto il governo ha stanziato a metà luglio le risorse per la compensazione economica a vantaggio dei siti nucleari.

Al Lodigiano toccano più di 100 mila euro divisi tra i comuni di Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda. Nella seduta dello scorso 19 luglio il Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, ha approvato «la ripartizione a titolo di compensazione in campo ambientale dei contributi previsti per l’anno 2011 per circa 15 milioni di euro a favore dei Comuni e delle Province sul cui territorio insistono i siti delle centrali nucleari o gli impianti del ciclo del combustibile nucleare, nonché a favore dei Comuni confinanti». Tra questi anche la centrale nucleare di Caorso ha ricevuto risorse per le compensazioni pari a 1 milione 758 mila 801,04 euro. La quota spettante alla centrale piacentina è pari all’11 per cento del totale stanziato e subisce una pesante decurtazione rispetto al 29 per cento di cui godeva fino agli stanziamenti 2010. A metà di quell’anno però si è concluso l’allontanamento delle barre di combustibile nucleare dal sito di Caorso e da quel momento quindi la centrale ha cessato di essere potenzialmente pericolosa, con la conseguente riduzione delle risorse in compensazione. La soglia di pericolosità della centrale è oggi abbassata del 98 per cento rispetto all’operatività, dal momento che nel sito sono rimasti solo pochi fusti radioattivi a potenziale contaminazione (sui quali lo scorso autunno la procura di Piacenza ha aperto un’indagine per lo stato di conservazione). Le risorse in arrivo sono divise al 50 per cento per il Comune di Caorso, al 25 per cento alla Provincia di Piacenza e per il restante 25 per cento al territorio limitrofo, cioè ai Comuni confinanti, tra cui nel Lodigiano Caselle Landi e Castelnuovo Bocca d’Adda. Al primo Comune spettano 57mila 525,80 euro, al secondo 48mila 437,07 euro. Rimane invece ancora aperto il contenzioso giudiziario intentato contro il governo per la decurtazione del 70 per cento, dal 2006 in poi, delle risorse destinate alla compensazione nucleare e stornate dalla ragioneria dello Stato per altri scopi. Il tribunale ha definito il tecnico e i termini per la perizia, e a dicembre si terrà un’udienza importante per capire l’orientamento del giudizio. Intanto, per quella data o poco dopo potrebbe arrivare la parola fine sulla storia della centrale nucleare di Caorso. Il 18 settembre è fissata la prima conferenza di servizi per l’istanza di dismissione della centrale. «Il cammino per chiudere la dismissione completa del sito è ancora lungo, perché una volta ottenuta l’istanza c’è bisogno dei singoli progetti di smantellamento - spiega il sindaco di Caorso Fabio Callori -. Per noi si tratta di un risultato comunque storico: in questi ultimi anni siamo riusciti a chiudere una partita controversa che era in sospeso da 20 anni».

Andrea Bagatta

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