LODI - L’INCOMPIUTA - Pasticcio del bar del paesaggio: botta e risposta tra maggioranza e opposizione

La struttura realizzata all’Isolabella dal Comune non è mai stata utilizzata

Diventa materia di scontro politico l’esito giudiziario in primo grado sulla vicenda Bar del Paesaggio. «L’ennesimo episodio che dimostra ancora una volta che la Lega ha sempre avuto ragione sui disastri lasciati in città dal Pd e dal centrosinistra, di cui si è dovuta occupare il sindaco Casanova - sottolinea Alessandro Canevari, per la segretaria cittadina della Lega - : in questo caso parliamo di un bar realizzato ex novo, costato molti quattrini dei lodigiani e mai utilizzato. I vecchi volponi del Pd e del centrosinistra oggi si nascondono dietro il giovane Furegato per celare quello che hanno lasciato in città». Dai banchi della maggioranza interviene anche il consigliere Giulia Baggi per Fratelli di Italia. «Il Bar del Paesaggio per le precedenti amministrazioni di centrosinistra doveva essere l’occasione per rilanciare l’area dell’Isolabella ed invece è diventato al contempo simbolo di degrado e triste esempio di spreco di denaro pubblico - sottolinea Baggi - : ora potremo finalmente voltare pagina e procedere con la demolizione del rudere e completare l’importante opera di riqualificazione che la nostra amministrazione ha promosso, con la forestazione e la posa di nuovi giochi». Dal Partito Democratico si alza la voce del capogruppo in aula Simone Piacentini. «Ad avviare l’azione risarcitoria sulla vicenda è stata la giunta Uggetti, con un atto di diffida del febbraio 2016 - rimarca Piacentini - ed è grazie a quell’iniziativa e ai risultati dell’accertamento tecnico disposto dal Tribunale che la causa intentata dal Comune si è chiusa ora con il riconoscimento del danno, confermando quello che abbiamo sempre sostenuto, cioè che l’amministrazione comunale dell’epoca era stata vittima di errori e negligenze altrui». Piacentini parla poi di una «speculazione» del centrodestra su questa vicenda e definisce insensata la demolizione. «Il Comune, in attesa del verdetto, avrebbe dovuto arrestare il degrado, riservandosi di valutare il ripristino della struttura con il risarcimento, invece abbiamo un sindaco che addirittura si compiace dello sfacelo del patrimonio pubblico - chiude Piacentini - : per noi è essenziale valutare il recupero di ciò che già esiste».

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