COVID Il governo Draghi “corregge” il Cts e sulle riaperture si allenta la stretta

Da lunedì 11 ottobre cinema e teatri al 100%, discoteche al 50, si allarga la capienza nei palazzetti dello sport

Il governo allenta la stretta sulle riaperture. Il Consiglio dei ministri dà il via libera al decreto che riporta gli italiani sulle piste da ballo, nei cinema e nei teatri e allarga anche la capienza di pubblico nei palazzetti dello sport. L’esecutivo di Mario Draghi cambia quindi le percentuali suggerite dal Comitato tecnico scientifico (che aveva indicato nell’80 per cento la capienza massima per cinema, teatri e sale al chiuso e al 35 per cento quella per le discoteche) e trova un punto di incontro con le richieste dei governatori.

Dall’11 ottobre prossimo infatti in zona bianca posti coperti al 100% in cinema e teatri, 60% per i palazzetti dello sport e 75% negli stadi, 50% per le discoteche al chiuso e 75% per quelle all’aperto. «Finalmente tutta la cultura ricomincia a vivere», esulta il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ricordando che vige sempre l’obbligo di mascherina e green pass. E per chi violerà le regole, sia per aver sforato la capienza consentita che per il mancato possesso della certificazione verde, verrà applicata «a partire dalla seconda violazione, commessa in giornata diversa, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni».

Un via libera che arriva all’unanimità e che mette tutti d’accordo in Consiglio dei ministri. Ci è voluto l’incontro tra il premier Draghi e il leader della Lega, Matteo Salvini, per evitare che la riunione si trasformasse in un terreno di scontro, con il Carroccio pronto a fare da megafono alle richieste degli esercenti delle discoteche. A spingere verso un allargamento delle riaperture - come aveva promesso il presidente del Consiglio - sia l’andamento dell’epidemia, a un mese dal suono della prima campanella nelle scuole, che le percentuali della campagna vaccinale, che oggi vede immunizzato l’80% della popolazione. Diverse le regole per la zona gialla, che vedrà per teatri e cinema la capienza ferma al 50%.

E scatta la corsa a rivendicare il risultato ottenuto, da parte dei partiti di maggioranza. «Il provvedimento del governo sulle capienze è una boccata d’ossigeno per l’intero Paese e per tante attività economiche - scandisce il ministro Maria Stella Gelmini - Forza Italia, insieme alla delegazione del centrodestra al governo, ha fortemente voluto questo allargamento delle maglie, che non è un liberi tutti ma che ci consente di dar fiato a tante realtà economiche sinora fortemente penalizzate dalla pandemia». A fargli eco il collega Renato Brunetta: «E il merito è soltanto delle vaccinazioni e del green pass. Noi di Forza Italia ci abbiamo creduto sin dal primo istante. Libertà fa rima con responsabilità, sicurezza fa rima con crescita. Avanti per una nuova normalità». Anche Giuseppe Conte piazza la bandierina: «Per cinema, teatri e spazi culturali saltano i limiti di capienza. Il M5S ha chiesto con forza più coraggio. E così è stato! Artisti, attori, tecnici e maestranze hanno patito a lungo, adesso ripartono anche cultura e spettacolo. Avanti così, insieme». Non commenta invece la Lega. Salvini aveva richiesto di allentate «il più possibile» limiti e restrizioni a fronte di dati confortanti e così è stato. Può dirsi quindi soddisfatto, anche se stupisce il silenzio del segretario. Quello che filtra, dopo il confronto tra Salvini e i ministri Giorgetti, Garavaglia e Stefani, è uno spirito propositivo e «disteso». Quello che gli esponenti del Carroccio hanno portato in Cdm.

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