Nel nome scelto per il loro locale, Le Franche , c’è più di un gioco di parole tra l’anagrafe condivisa delle due titolari, entrambe Francesca, e il modo in cui hanno deciso di stare al mondo: con franchezza, appunto. È in questa bottega di pasta fresca e bistrot, a meno di cinquecento metri da casa, che Amina aveva trovato non solo un’occupazione, ma una piccola zona franca. Lavapiatti silenziosa, discreta, timida, ma partecipe. Il suo nome resta ora come un frammento tangibile in un tempo che si è spezzato. «Qui da noi aveva il suo ruolo», raccontano le due Francesche. «Con la sua delicatezza e curiosità, ci chiedeva cosa stavamo cucinando. C’era, ed era presente».