Una storia di fiori e diritti

La Giornata internazionale della Donna

È una giornata tinta di giallo quella dell’8 marzo: molti di voi certamente conosceranno la ricorrenza della Giornata internazionale della Donna e l’usanza di regalare un mazzo di mimose a mamme, sorelle, amiche e maestre. Da dove nasce questa festa e perché è considerata così importante? Il riconoscimento ufficiale lo si ha nel 1977, quando le Nazioni Unite (ONU) decisero di introdurre per tutti gli stati membri una giornata internazionale per valorizzare i diritti delle donne e ricordare l’importanza dell’uguaglianza tra maschi e femmine.

Come molti di voi sapranno, i diritti femminili sono una vittoria conquistata solo in tempi recenti, per esempio in Italia solamente nel 1946 le donne hanno potuto votare per la prima volta. Per lungo tempo le donne si erano viste negate tante possibilità rispetto agli uomini, e fu per tali motivi che a cominciare dall’Ottocento moltissime signore in fabbriche e città di tutta Europa iniziarono a scendere in strada per ribellarsi. Queste rivolte sono passate alla storia con il nome di “Movimento femminile delle suffragette”, appunto di quelle donne che chiedevano il diritto di “suffragio”, cioè di voto. Il voto è infatti il primo strumento per rivendicare i propri diritti e chiedere cambiamenti concreti.

Ma come mai sono state scelte proprio le mimose come “simbolo” di questa ricorrenza? La proposta fu lanciata quasi settant’anni fa da due donne italiane iscritte all’Unione Donne Italiane. La mimosa era infatti uno dei pochi fiori non solo poco costoso, ma che fioriva con anticipo già nel mese di marzo. Un peccato è per la loro durata, poiché purtroppo appassiscono rapidamente e vanno trattati con molta cura.

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